Don Capurro: sacerdozio e impegno civico nel libro di Robbiano
Alla Maddalena di Novi Ligure la presentazione del volume dedicato a una delle figure cittadine più importanti dell'Ottocento
Quest'anno alcuni archeologi statunitensi si sono focalizzati sui reperti conservatori nell'area museale di Serravalle Scrivia
SERRAVALLE SCRIVIA — Nel 2023 riprenderanno gli scavi a Libarna. L’annuncio è stato dato durante l’incontro con gli archeologi statunitensi della Boise State University, che da alcuni anni studiano l’antica città romana a cavallo tra Serravalle e Arquata. Al momento, come precisato dal sovrintendente Simone Lerma, non si sa ancora se tali scavi saranno effettuati nella parte già venuta alla luce dell’antica città romana o dove gli stessi americani avevano effettuato le loro rilevazioni alcuni anni fa.
In queste settimane gli archeologi statunitensi hanno focalizzato la loro attenzione sui reperti della Collezione Capurro, oggi esposta nell’area museale allestita al municipio di Serravalle Scrivia. «I reperti che sono qui a Serravalle – spiega Lerma – sono stati selezionati e scelti da don Gianfrancesco Capurro nell’Ottocento». Quest’anno gli archeologici Usa si sono concentrati nell’analisi dei materiali in mostra permanente a Serravalle. Attraverso immagini in 2D e 3D hanno “riportato a nuova vita” gli oggetti archeologici studiando con accuratezza i materiali e le incisioni riportate su alcuni di essi. Il lavoro svolto in queste settimane dagli studiosi statunitensi sarà trasformato in una vera e propria mostra online dei manufatti di Libarna.
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