Il caldo "aggredisce" anche l'Ospedale
Segnalate "condizioni insopportabili".
Un operatore dell'ospedale di Alessandria racconta il difficile momento che lui e i suoi colleghi stanno vivendo
ALESSANDRIA – «Nelle sale operatorie e nelle terapie intensive al momento ci sono 29 gradi». A raccontare la difficile situazione in cui versano diversi reparti dell’ospedale Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria è un operatore sanitario che vuole mantenere il più assoluto riserbo sulla sua identità e sulle sue mansioni all’interno del nosocomio: «Il rischio ritorsioni è concreto».
«La situazione nella quale siamo – spiega – espone i pazienti a molti rischi: dalla febbre alle infezioni. Ma non solo loro: anche noi operatori siamo in forte difficoltà. Ci sono colleghi che devono vestire diversi dispositivi contemporaneamente, che è come avere un pile addosso nel cuore dell’estate. Alcuni giorni fa, io stesso, ho avuto le vertigini e la nausea proprio mentre mi trovavo in sala operatoria».
Il caldo "aggredisce" anche l'Ospedale
Segnalate "condizioni insopportabili".
Il racconto, poi, prosegue citando la nota che l’Aso ha rilasciato venerdì pomeriggio proprio sull’emergenza caldo: «L’Azienda ha messo i pinguini in alcuni reparti, è vero, ma è un’operazione palliativa che nulla risolve. Questa mattina, poco dopo le sette, la temperatura interna era vicino ai 30 gradi. Sono stato malissimo e come me anche altri operatori».
Causa del problema – prosegue – sarebbe la struttura troppo vecchia «che trattiene il calore e che non isola» e l’impianto di raffreddamento che «è vecchio» e che «non è più adeguato alle attuali condizioni climatiche». Infine l’appello ai colleghi e all’amministrazione dell’ospedale: «Non possiamo far passare questa situazione come se nulla fosse: ne va della qualità del nostro lavoro e della qualità del servizio che riusciamo a garantire ai nostri pazienti. Certo, la situazione è anomala, ma non può essere una giustificazione per non affrontare seriamente il problema».