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Peste suina, anche a Novi al via gli “espropri” per la barriera
Appaltati i lavori della rete anti cinghiali: il quarto lotto costerà 1 milione e coinvolge Novi, Cassano, Serravalle, Stazzano, Sardigliano e Borghetto
NOVI LIGURE — La data di inizio lavori ancora non c’è, ma le procedure per l’occupazione d’urgenza dei terreni è già partita: il quarto lotto della recinzione per contenere i cinghiali – e con essi la peste suina africana – coinvolgerà i Comuni di Novi Ligure, Cassano Spinola, Serravalle Scrivia, Stazzano, Sardigliano e Borghetto Borbera. I terreni che saranno occupati per la posa della maxi rete sono alcune centinaia. I lavori sono stati affidati alla ditta Lazzaroni & Quaresmini di Castel Mella (Brescia) e l’appalto vale ben un milione di euro.
La barriera anti peste suina sarà lunga circa 150 chilometri ed è stata divisa in sette lotti costruttivi. In tanti hanno espresso dubbi sulla reale efficacia dell’opera, che non potrebbe davvero fermare i cinghiali, anche a causa della conformazione del territorio, con la presenza di corsi d’acqua, centri abitati e strade. La recinzione è stata consigliata, ma non imposta, dalla Commissione Europea: la decisione finale sulla sua realizzazione, dunque, è stata presa dall’Italia. Per il Commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Ferrari, la recinzione servirà per procedere con gli abbattimenti dei cinghiali.
Oltre al lotto numero 4, sono già stati appaltati il 1° (Ponzone-Cassinelle-Molare), affidato al Gruppo Lisi di Genova per 469 mila euro, dove i lavori sono già iniziati, e il 2° (Ponzone-Cavatore-Acqui), alla ditta Santangelo per 910 mila euro. La progettazione è stata affidata allo studio Essebi Ingegneria di Pinerolo, per 225 mila euro. Rimarranno poi il lotto 3 – da Acqui a Novi – e il 5, da Borghetto a Mongiardino, al confine con la Liguria. Il sesto e il settimo lotto riguardano la provincia di Genova.