"Verso la fabbrica sostenibile": energie rinnovabili nelle industrie
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Le previsioni parlano però di scenari preoccupanti per il trimestre di fine anno. "Crisi di governo? Non era il momento"
“Nonostante tutto”, le aspettative degli imprenditori alessandrine sono ancora buone e il segno ‘+’ caratterizza i principali indicatori dell’indagine congiunturale di luglio-settembre, quella che porta quel titolo virgolettato. Significa che le previsioni degli imprenditori associati a Confindustria Alessandria, intervistati per il tradizionale report, sono ancora positive a dispetto del preoccupante aumento dei costi di energia, materie prime e logistica. Una dinamica che preoccupa gli osservatori e porta la presidente dell’associazione, Laura Coppo, a sottolineare come “questo effetto si sentirà ancora di più nel prossimo trimestre”. E a rispondere a una domanda di chi immagina scenari inquietanti per fine anno con una sottolineatura: “Più che inquietanti, certamente preoccupanti“. Tanto che il lievitare dei costi incide sulla redditività delle imprese.
Entrando nel dettaglio, la previsione dell’occupazione è a +13 (era +5 nell’ultimo trimestre), quella della produzione è a +22 (era +14), gli ordini totali sono a +10 (erano a +11). Positivi gli ordini export, che risalgono a +2 da –12). Migliora anche la previsione sulla redditività, che risale a –7 da –20). L’ipotesi di ricorso alla cassa integrazione è stabile ed è formulata dal 4% degli imprenditori intervistati (era il 4%) e sono sempre in maggioranza, all’81% (erano l’83), quelli che prevedono invariata l’occupazione.
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La propensione a investire è sempre elevata ed è dichiarata dall’82% degli intervistati (“superiore alla media nazionale”, viene sottolineato). Anche il grado di utilizzo degli impianti è alto: è in crescita, all’80% della capacità (era il 77%). Il ritardo negli incassi è pressochè stabile ed è segnalato dal 22% degli imprenditori (la precedente percentuale indicava il 20), come anche l’indicatore di chi ha lavoro per più di un mese che è dichiarato dall’86% degli intervistati (dall’88).
Giuseppe Monighini, il responsabile dell’Ufficio studi che ha condotto l’analisi, presentata oggi pomeriggio nella sede di via Legnano, segnala i comparti che fanno registrare una maggiore crescita: “Metalmeccanico, gomma-plastica e alimentare”. Così come la chimica, tranne che per gli ordini totali. Anche per il settore dei servizi alle imprese gli indici sono positivi.
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Il problema dei rincari, dunque. La presidente Coppo osserva: “Certo, la nuova rilevazione dell’aumento dei prezzi di materie prime, energia e logistica dà indicazioni di rincari generalizzati (è una segnalazione che mediamente perviene da otto aziende su dieci) e l’entità di questi aumenti pone lunghe ombre sui prossimi mesi. Lo sottolinea anche il Centro Studi Confindustria, nell’ultima indagine, che evidenzia un ‘impatto significativo dei prezzi sui margini delle imprese’, e delinea uno ‘scenario molto incerto per l’Italia’ con una ‘inflazione record trainata dai prezzi elevati e ancor più in tensione a causa del conflitto in Ucraina’. Oltre ai rischi per i consumi. Oggi, però, noi rileviamo che ‘nonostante tutto’ le imprese della provincia di Alessandria continuano ad avere attese positive, a utilizzare gli impianti e a investire in modo rilevante, anche se le prospettive ci preoccupano su molti fronti”.
Sostanzialmente in linea con i dai regionali, il 77% degli gli imprenditori alessandrini punta l’indice sui rincari delle materie prime, l’80% è preoccupato dall’aumento del prezzo dell’energia, il 78 della logistica.
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In questo scenario di difficoltà destinate a crescere nel trimestre di fine anno, si inserisce la preoccupazione di Confindustria per la crisi di governo: “L’incertezza politica – ammette Laura Coppo – è una ulteriore variabile. Chi ha mosso le proprie pedine avrà avuto dei motivi per farlo, ma diciamo che questo non era certo il momento…“.