Il santo di oggi, 19 luglio, è Sant’Arsenio il Grande
Oggi, 19 luglio, la Chiesa celebra anche San Sinmmaco
I santi di oggi, 19 luglio, sono Sant’Arsenio il Grande e San Simmaco
La vita di Sant’Arsenio il Grande
Nato a Roma intorno al 354 da nobile famiglia senatoria.
Nel 383 l’imperatore Teodosio gli affidò l’educazione dei figli Arcadio e Onorio. Dopo undici anni di servizio, nel 394, in seguito a una profonda crisi spirituale se ne andò nel deserto egiziano. Si narra che Arsenio, chiedendo a Dio una sicura via per giungere alla salvezza, una voce misteriosa gli avrebbe risposto: «Fuggi gli uomini». Arsenio seguì alla lettera il consiglio: sbarcato ad Alessandria d’Egitto, si aggregò alla comunità degli anacoreti di Scete, in pieno deserto. Trascorreva notti intere a pregare e meditare. Una preghiera fatta più di lacrime che di parole, poiché egli ebbe da Dio il “dono del pianto”. Dal 434 al 450 Arsenio dovette vivere lontano da Scete, invasa da una tribù libica.
Morì intorno al 450 a Troe presso Menfi. Viene considerato uno dei primi e più importanti padri del deserto.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
La vita di San Simmaco
Simmaco nacque in Sardegna in una famiglia pagana ma fu successivamente battezzato a Roma dove divenne diacono. Fu eletto papa nel 498 succedendo a papa Anastasio II. Il suo pontificato che durò 22 anni, fino alla sua morte, è ricordato per lo scisma causato dalla lotta di Simmaco contro l’arciprete Lorenzo che, sostenuto da una fazione dissidente appoggiata dal partito bizantino, fu eletto a sua volta papa. Seguirono una serie di problemi dovuti alla doppia elezione che si risolsero grazie all’intervento del re goto Teodorico il Grande che li convocò entrambi a Ravenna e si pronunciò in favore di Simmaco: Lorenzo accettò la decisione del re e Simmaco gli affidò il comando della diocesi di Nocera in Campania. Simmaco morì il 19 luglio del 514 e fu sepolto nel portico dell’antica basilica di San Pietro. I suoi resti sono andati perduti.