Il Giro d’Italia in città? Forse non è più soltanto un sogno…
Rapetti: "Lavoreremo con il massimo impegno, ma serve il supporto della Regione"
ACQUI TERME – Nei giorni scorsi si sono rincorsi i primi annunci: nel 2023 ad Acqui Terme potrebbe fare tappa il Giro d’Italia uomini.
«Per la città sarebbe un traguardo importante in termini di visibilità e di richiamo turistico», ha dichiarato l’assessore regionale Marco Protopapa, acquese doc, che nei prossimi mesi si spenderà in prima persona affinché il sogno nel cassetto diventi realtà. Da ormai diversi anni ad Acqui Terme – dove nel 2021 è transitata per un breve tratto la Milano-Sanremo – si vocifera di una possibile “promozione” a sede di arrivo o partenza della carovana rosa. Già l’amministrazione Lucchini ci aveva provato, sia un anno prima della pandemia che lo scorso anno.
Come arrivo di tappa?
Al momento sembra che l’intenzione della task force regionale ‘pro Giro’ sia quella di concentrare gli sforzi su un arrivo di tappa. Le difficoltà logistiche, però, non mancano. Già, perché ora come ora la capacità delle strutture ricettive termali non potrebbe garantire sufficiente accoglienza al gran numero di ciclisti, dirigenti sportivi, giornalisti e operatori da tutto il mondo a cui vanno ad aggiungersi i membri dello staff promozionale che ogni giorno nel mese di maggio si spostano in lungo e in largo per tutta la penisola. Secondo i rumors, però, la tappa successiva a quella acquese potrebbe ripartire dal tortonese (magari da Castellania, in onore dei 70 anni dal quinto e ultimo successo di Fausto Coppi): in questo caso gli alberghi di Acqui, Tortona e Novi potrebbero suddividersi il carico di ospiti.
«Per Acqui è un progetto molto importante – ha dichiarato il sindaco Danilo Rapetti – al quale lavoreremo con il massimo impegno. Il nuovo assessore allo Sport Rossana Benazzo seguirà la questione in prima persona. Fondamentale, però, sarà il supporto della Regione, sia dal punto di vista economico che logistico».