Novi, si dimettono 9 consiglieri: cade la giunta, si torna al voto
Dimissioni contestuali dei 9 consiglieri di opposizione. Ora arriverà un commissario prefettizio
Gli scenari in vista delle elezioni comunali della prossima primavera a Novi Ligure
NOVI LIGURE — A Novi Ligure si registrano già le prime manovre in vista delle elezioni del 2023: da qualche giorno sui social network è attivo il Comitato per il sì al termovalorizzatore dei rifiuti – uno dei cavalli di battaglia della Lega – e l’abbozzo di una lista civica emanazione della destra, Novi Sociale.
Per la coalizione che nel 2019 vinse le elezioni, però, la strada appare tutta in salita. Tanto per cominciare non è detto che riesca a presentarsi di nuovo tutta unita. Tre anni fa ci aveva pensato Marco Bertoli a fare il miracolo. Stavolta potrebbe non essere così semplice.
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Dimissioni contestuali dei 9 consiglieri di opposizione. Ora arriverà un commissario prefettizio
La caduta del sindaco Gian Paolo Cabella rischia di minare le fondamenta del centrodestra, con Forza Italia (e non solo) per niente contenta di come la Lega ha gestito la situazione degli ultimi mesi, spingendo Bertoli in un angolo (dal quale non poteva uscire se non con un gesto clamoroso come quello delle dimissioni) e da ultimo lasciando Oscar Poletto solo ad affrontare l’ira dei consiglieri di opposizione durante l’ultimo consiglio comunale. La conferenza stampa dell’altro ieri è servita anche a lanciare un messaggio di distensione tra alleati, con Diego Accili e Cabella seduti fianco a fianco e unanimi nelle loro dichiarazioni.
Dato per scontato che Cabella non si ricandiderà, e ammesso che Lega e Forza Italia riescano a presentare un candidato comune, per ora i nomi che circolano come possibili leader del centrodestra sono quelli di Giorgio Pafumi, attuale amministratore delegato di Acos, e di Andrea Sisti. Con le quotazioni del primo in vantaggio, visto che il secondo poche settimane fa è entrato nella Lega dopo una ventennale militanza in Forza Italia: dalle parti del partito di Berlusconi non hanno gradito e sarebbero pronti addirittura a mettere il veto.
Un secondo schieramento potrebbe essere rappresentato dai delusi del centrodestra: Bertoli, certo, ma anche Costanzo Cuccuru, l’assessore defenestrato da Cabella durante il primo rimpasto di giunta.
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C’è poi il Movimento 5 Stelle, che alle ultime tornate amministrative ha corso in solitaria. Stavolta le cose potrebbero essere differenti: ad Alessandria il M5s governa con il Pd, e anche a Novi negli ultimi mesi la collaborazione si è fatta più stretta. Il percorso è ancora lungo, ma non è escluso che da qui al prossimo anno si possa arrivare alla definizione di un’alleanza.
Per il centrosinistra le cose dovrebbero essere più semplici. Diversi i nomi che si fanno in vista delle prossime elezioni. Quelli che appaiono più autorevoli sono il capogruppo dei Democratici Simone Tedeschi, l’ex sindaco Rocchino Muliere, l’ex vicesindaco Felicia Broda e infine Stefano Gabriele, ex assessore ora presidente dei 20xNovi e molto attivo nel sociale. Sarebbe invece fuori dai giochi Manuela Repetti: il nome dell’ex parlamentare, ora passata al Pd, sembra sia stato fatto circolare “da destra”, con lo scopo di seminare divisioni nel campo avverso.
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