Uccise il marito, concessa la detenzione domiciliare in una struttura
Il processo in Corte d’Assise riprende il 7 marzo. La richiesta presentata dai difensori
Per Agostina Barbieri il Pm ha chiesto 13 anni e 4 mesi. La difesa: “Non aveva altra scelta, va assolta”
ALESSANDRIA – Omicidio Borghetto Borbera: Agostina Barbieri uccise il marito Luciano Giacobone l’11 luglio 2011 in preda a un disturbo psicotico breve – come sostenuto dalla difesa – o a seguito di una provocazione per accumulo come argomentato dall’accusa? O per legittima difesa (reale o putativa), un pericolo attuale in un contesto di maltrattamenti?
E’ su questi punti che si stanno confrontando in aula l’accusa, rappresentata dal procuratore capo Enrico Cieri che la scorsa settimana ha chiesto per l’imputata 13 anni e 4 mesi, e gli avvocati Lorenzo Repetti e Silvia Nativi che questa mattina hanno mostrato le loro chiavi di lettura alla Corte d’Assise di Alessandria chiedendo l’assoluzione dell’imputata. Ed è proprio in questo contesto che dovrà muoversi e decidere l’Assise.
Durante il dibattimento è emerso come sia il consulente della difesa che il perito della Corte concordino sul fatto che la Barbieri agì temendo per la propria incolumità e quella del figlio. Ma i pareri si discostano sulle condizioni della donna.
Uccise il marito, concessa la detenzione domiciliare in una struttura
Il processo in Corte d’Assise riprende il 7 marzo. La richiesta presentata dai difensori
“Capace di intendere e di volere”per la psichiatra Marta Burroni: la Barbieri ha agito in condizioni di stress e di emozioni, dunque stati emotivi e passionali non rilevanti al fine della capacità di intendere e di volere pur concordando che la donna non aveva via d’uscita agendo nella condizione di donna maltrattata. Il consulente della difesa, invece, per l’imputata parla di disturbo psicotico breve.
“Venite ho ucciso mio marito”, il dramma di una coppia insieme da 45 anni
Le indagini per chiarire l’accaduto. Il difensore chiederà i domiciliari per la donna
Cosa accadde quel giorno? Agostina Barbieri somministrò al marito una boccetta di sonnifero e poi lo strangolò con un laccio da scarpe. Quell’atto estremo, violento, fu “l’epilogo di un rapporto scandito dalle vessazioni, peggiorato dalla primavera del 2021”. La Corte si è appena ritirata per decidere.