I produttori di zucchine: «Pozzi? Come se fossimo già ad agosto»
Oltre alla siccità, ci si mette anche la burocrazia: "Ci mancano gli operai"
RIVALTA BORMIDA – «I nostri pozzi sono già al punto critico. La riserva d’acqua è allo steso livello dell’anno scorso a fine agosto. Serve la pioggia, non gli acquazzoni di un’ora. Altrimenti non so come faremo ad affrontare i prossimi due mesi»: è questo l’allarme di Ivo Morbelli, titolare di una delle due aziende agricole più note di Rivalta Bormida – l’altra è quella del cugino Giovanni Garbarino – in cui si coltiva lo zucchino De.Co rivaltese. Più del 60% delle zucchine vendute nel Genovese provengono dai campi di Ivo e Giovanni: «Abbiamo ognuno all’incirca 50 ettari, per una produzione annua di 5mila quintali».
“Manca la manodopera”
Oltre alla crisi idrica, però, un’altra emergenza incombe sulle aziende agricole dei due cugini, «ovvero la mancanza di manodopera. Rispetto all’anno scorso è diventato molto più complicato riuscire a far arrivare nel nostro Paese i lavoratori stagionali. Noi mandiamo i nominativi dei lavoratori alla Prefettura, alla Questura e all’Ispettorato del Lavoro, che a loro volta li inviano alle Ambasciate. Da qui in poi, però, la procedura diventa improvvisamente più lenta e complicata. A marzo ho fatto richiesta per 12 nominativi: i primi tre assunti sono arrivati dall’India solo domenica pomeriggio. Chissà quando arriveranno gli altri…». Il problema è che senza manodopera la raccolta va (molto) a rilento: «Sono stato costretto a lasciare indietro un campo, e le zucchine sono diventate troppo grandi, e quindi invendibili».
La prima domenica di agosto a Rivalta si terrà la Fiera Regionale dello Zucchino De.Co. Alla passata edizione avevano partecipato anche l’assessore all’Agricoltura Protopapa e il consigliere Ravetti. Per l’occasione i produttori avevano chiesto alle istituzioni interventi mirati per abbattere i costi e favorire la nascita di organizzazioni dei produttori. Appelli, però, al momento senza riscontro.