Da Cassano all’Alpe d’Huez. Per Sandrino Carrea
Il figlio Marco e alcuni componenti della Girardengo di Cassano sulle strade della maglia gialla, 70 anni dopo
CASSANO SPINOLA – Come Sandrino Carrea, la prima maglia gialla ad affrontare la salita dell’Alpe d’Huez nella storia del Tour de France.
Era il 4 luglio 1952, fra poco saranno 70 anni esatti. E Marco, il figlio dell’angelo di Coppi, che ha ereditato la passione da papà ,e un gruppo di corridori del Gruppo ciclistico Girardengo di Cassano, domani si metteranno in viaggio verso la Francia, per vivere questo anniversario pedalando.
L’idea è di Marco, “avevo detto agli amici corridori: sarebbe bello affrontare quelle strade, come fece mio padre in quel Tour della seconda doppietta di Fausto Coppi”.
La proposta è piaciuta, la Roquette, dove Carrea ha lavorato oltre vent’anni, ha deciso di sostenere questa iniziativa, anche il Comune ha dato il patrocinio e la collaborazione. “E la Santini ha realizzato maglie gialle speciali per tutti noi, che ci ha donato. Bellissime, voglio ringraziare anche Frederik Backeland di Grinta Magazine”.
Il gruppo partirà già domani, destinazione Annecy, due furgoni con le bici. Poi il primo tratto in bici, domenica, da Annecy e Grenoble. E lunedì si affronterà l’ascesa all’Alpe d’Huez, proprio come fece Sandrino, il primo con il ‘maillot jaune’ su quelle strade.
“Papà conquistò la maglia gialla a Losanna. A sorpresa, tanto che, alla fine di quella tappa, andò in albergo, dove fu raggiunto dagli organizzatori e dai gendarmi per comunicargli che era lui il nuovo leader della Grande Boucle. Tornò sulla linea dell’arrivo, sul palco, quasi imbarazzato: si scusò con il suo capitano, Fausto, “questa maglia è tua, domani te la restituisco” gli disse, e fu di parola. E Coppi lo invitò a salire a prendersi i meritati applausi. Era contento ancora più di mio padre”.
A Cassano si mobilitarono in molti per raggiungere la Francia, Edda, la sorella, confezionò, a tempo di record una camicia gialla da indossare lungo il percorso. “La maglia di quel giorno del 1952 la conservo ancora: si è un po’ rimpicciolita, ma è come se Sandrino la indossasse sempre”.