Il Santo di oggi, 27 giugno, è San Cirillo di Alessandria
Oggi, 27 giugno, la Chiesa celebra San Cirillo di Alessandria e Santa Margherita Bays
I Santi di oggi, 27 giugno, sono San Cirillo di Alessandria e Santa Margherita Bays.
La vita del Santo
Vescovo e dottore della Chiesa – Cirillo nasce ad Alessandria d’Egitto nel 370 circa. Conduce una vita da eremita per poi avviarsi alla carriera ecclesiastica. Vescovo di Alessandria tra il 385 e il 412, succede allo zio Teofilo e considerato dalla Chiesa un illustre personaggio vissuto nelle prime decadi del quinto secolo.
Successivamente si pone come importante obiettivo quello di riportare la Chiesa sul corretto percorso teologico dal quale si è purtroppo allontanata.
Scrive testi di ogni tipo e libri, anche con contenuto polemico verso il malcostume dilagante, inoltre non fa mancare il suo intervento nelle dispute contro i pagani e contro i giudei, divenendo il punto di riferimento nelle discussioni teologiche prima e dopo il III Concilio Ecumenico di Efeso: è il 431.
In un periodo particolarmente difficile per la Chiesa, Cirillo si prodiga nell’amministrare la Chiesa di Alessandria d’Egitto con la massima cura, difendendo con tutte le sue forze l’ortodossia che domina la gente.
La morte del Santo
Cirillo muore ad Alessandria d’Egitto il 27 giugno 444 a 74 anni circa. Nel 1882 Leone XIII lo dichiara dottore della Chiesa.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Santa Margherita Bays
Margherita Bays nacque l’8 settembre 1815 a La Pierraz, paesello della parrocchia di Siviriez nel Cantone di Friburgo (Svizzera), seconda di sette figli.
Sin da bambina dimostrò particolare inclinazione alla preghiera, per cui smetteva di giocare con le compagne e si ritirava nel silenzio. Verso i 15 anni fece un periodo di apprendistato come sarta, mestiere che esercitò per tutta la vita.
Margherita scartò la possibilità di diventare una religiosa, preferendo rimanere nubile e santificarsi in seno alla sua famiglia e presso la sua parrocchia, dove praticamente rimase per tutta la vita. I tre fratelli e le tre sorelle, le erano profondamente affezionate, e lei cucendo e facendo i lavori di casa, creò con loro un’atmosfera di buon umore e di pace.
Assisteva alla celebrazione della Messa ogni giorno e ciò costituiva “il sommo della sua giornata”; viveva costantemente nella presenza di Dio e alimentava questo sentimento con una costante preghiera. Dedicò il suo tempo all’apostolato attivo fra i bambini; visitava gli ammalati e i morenti; aiutava i poveri da lei definiti “i preferiti di Dio”; introdusse nella parrocchia le opere missionarie e contribuì alla diffusione della stampa cattolica.
A 35 anni, nel 1853, fu operata all’intestino per un cancro; sconcertata dal tipo di cure che richiedeva, supplicò la Santa Vergine di guarirla, ma di soffrire diversamente, con altri dolori che la facessero partecipare più direttamente alla Passione di Gesù. Fu pienamente esaudita l’8 dicembre 1854, ma da quel giorno la sua vita fu tutta trasformata e per sempre legata a Cristo sofferente; una ‘misteriosa malattia’ l’immobilizzava in estasi ogni venerdì alle 15 e per tutta la Settimana Santa, rivivendo nel corpo e nello spirito le sofferenze di Gesù, dal Getsemani al Calvario.
Le apparvero nel corpo le cinque stimmate della crocifissione, che le procuravano un grande dolore, ma che accortamente nascondeva ai curiosi.
Il vescovo di Friburgo, mons. Marilly, dopo un consulto medico per verificare le estasi e le stimmate, autenticò ufficialmente l’origine mistica dei fenomeni. Negli ultimi anni della sua vita, il dolore si fece sempre più intenso, ma sopportò tutto senza un lamento, in totale abbandono alla volontà di Dio. Secondo il suo desiderio morì nella festa del Sacro Cuore il 27 giugno 1879; i parrocchiani di Siviriez e dintorni, all’annuncio della sua morte, dicevano fra loro: “La nostra santa è morta”.
I funerali si svolsero il 30 successivo, con la partecipazione di numerosi sacerdoti e una gran folla di fedeli. Giovanni Paolo II l’ha proclamata beata il 29 ottobre 1995.