Torna il mercato in piazza Garibaldi
Da mercoledì 22 giugno
Dopo il primo week end estivo contraddistinto da eventi e intrattenimento
OVADA – Il ritorno delle auto in piazza Garibaldi ha già lasciato il segno: a meno di due settimane dall’apertura dell’agorà rinnovata, il mini raccordo in cemento realizzato all’imbocco di via Ripa, per unire la parte pavimentata in blocchetti di granito a quella in asfalto, si è sbriciolata sotto il peso delle ruote. Proprio quello che molti temevano. Dunque, la proposta del Comune di chiudere la piazza al traffico almeno nelle calde sere d’estate non assume più solo il contorni di una scelta di vivibilità e socialità ma anche di tutela di un’area che non può sopportare il via vai di un tempo.
Torna il mercato in piazza Garibaldi
Da mercoledì 22 giugno
Palazzo Delfino, da questo punto di vista, tira dritto. Negli uffici e nella sede della polizia municipale si lavora all’ordinanza che imporrà il giro di vite. «I documenti dovrebbero essere pronti per la fine di questa settimana. Salvo imprevisti, entro il mese di giugno scatteranno le limitazioni» conferma il sindaco, Paolo Lantero, che crede molto in questa soluzione. L’idea è di vietare il transito alle auto e agli altri veicoli ogni sera dalle 19, sia per chi arriva da via San Paolo che da via Ripa, attraverso il varco con il semaforo.
Piazza Garibaldi, auto proibite alla sera
L'ordinanza potrebbe essere presto firmata e resa operativa
Lo stop, una volta entrato in vigore, sarà valido per tutta l’estate, da giugno fino a settembre – ottobre. Per ora, il Comune parla di esperimento. «Vedremo come andrà – dice Lantero -, ma credo che gli ovadesi apprezzeranno. Quando abbiamo visto la piazza finita, ci siamo accorti di quanto l’area fosse bella e suggestiva, più di quanto tutti ci saremmo aspettati in fase di progettazione e durante i lavori. Quindi, pensiamo che sia giusto valorizzarla come merita: la vogliamo vedere piena di gente che passeggia con il gelato e di bambini che corrono senza il rischio delle auto». Palazzo Delfino spiega di avere già valutato l’idea mesi fa, ma di averla lasciata in stand by, temendo contraccolpi sui commercianti fiaccati da due anni di Covid.