Omicidio Sale: indagati a piede libero i genitori di Luca Orlandi, reo confesso
Ivana Ferrari e Pietro Orlandi respingono le accuse. Lui, poliziotto, è stato sospeso in via cautelativa
ALESSANDRIA – Omicidio di Norma Megardi: i genitori di Luca, Ivana Ferrari e Pietro Orlandi, sono stati sentiti a lungo, oggi, al Comando Provinciale dei Carabinieri di Alessandria, con una ipotesi di reato formulata inizalmente dal pubblico ministero.
I loro legali di fiducia, avvocati Paolo Amisano e Stefano Bagnera, spiegano come abbiano “chiarito i loro comportamenti che sono tutti da collocarsi temporalmente in momenti successivi a quelli tenuti dal loro figlio. Quanto al contenuto del loro racconto – spiegano – si preferisce attendere che gli inquirenti svolgano i loro accertamenti”.
Intanto, è stata fissata per lunedì mattina la convalida del fermo eseguita nella notte e che ha visto la traduzione di Luca Orlandi in carcere.
Ivana Ferrari e il marito al momento sono indagati a piede libero ma respingono tutti gli addebiti contestati.
Pietro Orlandi, poliziotto in servizio, è stato sospeso in via cautelativa.
Il fermo di Luca
Luca è in stato di fermo per omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere.
“Nessuno avrebbe pensato una cosa del genere da persone del paese – ha commentato il sindaco di Sale, Lazzarina Arzani – due famiglie sono comunque rovinate. Quella di Norma perché è la vittima e quella degli Orlando per quello che ha fatto il ragazzo. Già martedì avevo portato la solidarietà del paese ai suoi famigliari sperando in un altro epilogo. Lunedì li rivedrò e qualcosa faremo d’accordo con la famiglia, che è molto riservata. Norma sarà sicuramente ricordata”.
Sono molte le azioni che dovranno trovare una risposta e una collocazione temporale in un dramma costato la vita a Norma Megardi, 75 anni, i cui resti sono stati trovati sulla sua Opel bruciata in un boschetto sull’argine del Po ad Isola Sant’Antonio. La Procura affiderà l’incarico a un consulente per analizzare i resti.
Luca Orlandi ha raccontato la sua verità agli inquirenti. Sono stati i difensori, avvocati Stefano Bagnera di Casale e Paolo Amisano di Valenza a confermare la notizia relativa al fermo del loro assistito. Provvedimento disposto dall’autorità giudiziaria la scorsa notte. Hanno precisato “che lo stesso è avvenuto dopo che l’indagato si era spontaneamente presentato davanti al Pubblico ministero per rendere ampia confessione”.
La svolta è arrivata nella notte tra venerdì e sabato, a quattro giorni dal ritrovamento della vettura bruciata con all’interno dei resti umani. Quattro giorni in cui i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Alessandria e coordinati dalla Procura alessandrina diretta da Enrico Cieri, hanno chiuso il cerchio nei confronti del responsabile del delitto raccogliendo elementi indispensabili alla ricostruizione dei fatti.
Nel corso dell’interrogatorio, spontaneamente reso dall’indagato, il giovane ha rilasciato dichiarazioni confessorie e agevolato il sequestro di ulteriori reperti.
La famiglia di Norma Megardi è assistita dall’avvocato Guglielmina Mecucci.