Meno di un mese a Galleggia non Galleggia 2022, boom di iscrizioni
CASALE - Hanno già superato quota 50 le imbarcazioni iscritte (in meno di due settimane) alla sesta edizione di Galleggia…
L'esponente dem preoccupato per le attività di Canottieri e Amici del Po
CASALE – L’anno scorso erano parecchie le piante acquatiche spuntate con la bella stagione nel letto cittadino del fiume Po. Quest’anno, complici le piogge sempre più scarse e temperature sempre più alte, ma soprattutto la corrente pressoché assente, sono tornate sempre più fitte.
Un fronte verde e fitto che ormai copre completamente la superficie del Grande Fiume, in corrispondenza della ‘vecchia isola’, abbassata da pochi anni a monte del ponte stradale tra il centro e Oltreponte: il fondale è a circa un metro in quel tratto, condizioni ideali per lo sviluppo della vegetazione: «La famigerata isola non è stata rimossa, come la narrazione dell’amministrazione vuol far credere, ma solo livellata» spiega l’esponente del Pd Casalese Gabriele Farello. Le stesse piante, che quantomeno non sono alloctone, ora sono assai presenti anche a monte della ‘diga vecchia’, verso Morano Po e Pontestura, e a valle della ‘diga nuova’, quella in corrispondenza della Nuova Casale.
Meno di un mese a Galleggia non Galleggia 2022, boom di iscrizioni
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«Si è quindi creato un problema che sta limitando le attività della Società Canottieri e degli Amici del Po: a entrambi va il ringraziamento di promuovere la riscoperta e le proposta del fiume verso i cittadini mediante numerose iniziative, sport, gite, kayak e canoe – prosegue Farello – Il 17 luglio tornerà Galleggia non Galleggia, splendida manifestazione organizzata proprio dagli Amici del Po, iniziativa che raccoglie fino a 5mila persone tra spettatori e partecipanti. La presenza di tali piante creerà sicuramente problemi all’organizzazione e alla navigazione delle imbarcazioni dei concorrenti, per non parlare del colpo d’occhio deturpato. Come già effettuato a Torino, è necessaria una motobarca fresatrice per rimuovere non solo le piante ma anche le radici, al fine di scongiurare una repentina ricrescita. Il 27 maggio è stata compiuta una prova proprio in tal senso. Presente anche l’amministrazione che si è presa l’impegno di risolvere il problema in poco tempo ma da allora non si è più saputo più nulla, la situazione è ulteriormente peggiorata e ora mancano tre settimane a Galleggia non Galleggia. È quindi necessario intervenire subito, senza tentare di rimbalzare la soluzione ad altri enti. L’amministrazione dev’essere capofila nelle operazioni di coordinamento e giustificare l’impegno preso in favore di telecamera. Non solo: siccome il problema è destinato a ripetersi negli anni, sarà inoltre necessario destinare a bilancio comunale una cifra annuale per lo sfalcio».