Un nuovo gruppo si è fatto avanti per acquistare le quote dell'Alessandria? Dopo aver iscritto la società, il presidente Luca…
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“Tutti i giocatori sul mercato. La priorità è vendere la società”
Di Masi: "Il progetto sportivo? Spetterà a chi mi succederà". Oggi un incontro
ALESSANDRIA – “Oggi incontrerò un intelocutore interessato alla società“. Perché per Luca Di Masi la priorità è la questione societaria, cioè la cessione delle quote. Il progetto sportivo è molto ai margini, “di quello potrà parlare chi acquisirà le quote, perché quando una eventuale trattativa si perfezionerà, sarà perché ci sono le condizioni per garantire la prosecuzione della storia dell’Alessandria Calcio nella posizione che merita e, quindi, la parte societaria sarà definita e chi subentrerà potrà parlare di campo, di obiettivi e di risulati“.
Ai tifosi, alla città non resta che augurarsi che ci sia davvero un acquirente e che la trattativa non sfumi, come è stato per le due precedenti, lo ha detto Di Masi, “perché non c’erano le condizioni. Economiche? Sì, soprattutto economiche: non per me, ma per la continuità dell’Alessandria”. L’interlocutore di oggi potrebbe arrivare dalla finanzia privata, “nessun alessandrino” puntualizza il presidente. Potrebbe anche avere affari e sedi all’estero, ma comunque è un contatto all’inizio, “e non sappiamo, ammesso che si possa davvero sviluppare, quali saranno i tempi: una settimana, due, un mese, anche di più. Io mi auguro che il passaggio di proprietà si perfezioni entro l’inizio del campionato“. Solo così la parte sportiva tornerebbe centrale, mentre oggi anche tenere la categoria non è un obiettivo dichiarato esplicitamente
Via tutti
Dei 17 giocatori attualmente sotto contratto resterà nessuno. “Sono tutti sul mercato e di questo sono stati informati, anche i procuratori”. E se, alla fine della sessione estiva di trasferimenti, uno, o anche più d’uno, non troverà sistemazione? “Non credo, perché sono elementi di valore, che si sono fatti apprezzare in C e in B. Comunque non faranno parte della rosa dell’Alessandria. Escludo il ricorso a incentivi all’esodo”. Se l’Alessandria non sarà ceduta, e proseguirà la gestione Di Masi, chi vestirà il grigio? “I nostri giovani, che rientrano da una stagione in D, quelli della Primavera e anche dell’Under 17, e under in prestito da club di A e B“. Dunque un ‘progetto giovani’, con la differenza, rispetto al 2018, che il proprietario vuole andarsene e della parte sportiva interessa nulla.
Longo e Artico
Chi farà il mercato, quasi esclusivamente in uscita? “Abbiamo un direttore sportivo sotto contratto“. Dunque Fabio Artico. “Non dovrebbe essere un problema – insiste Di Masi – visto il valore dei giocatori. Qualcuno di loro mi ha chiamato per chiedere consigli su società da cui è stato contattato e io sono a disposizione per esprimere il mio parere. In dieci anni ho imparato a conoscere il calcio”. Resta il fatto che, comunque, si sta parlando di una rosa che non è riuscita a tenere la B (e sarebbe stato poco a gennaio per arrivare al traguardo) e il peso di alcuni contratti potrebbe essere un freno. “Non ci sono contratti poi così alti. Quindi non sono un freno né per chi vuole acquistare la società, né per chi è interessato ai singoli”. Francamente qualche dubbio è legittimo, sul ‘peso’, pensando a elementi come Marconi o Palombi, ad esempio, che potrebbero ricollocarsi, ma a cifre diverse dalle attuali.
E chi allenerà questa rosa di giovani? “Abbiamo un allenatore sotto contratto“. Dunque Moreno Longo e il suo staff, “nei prossimi giorni ci incontreremo”. Perché dal 6 maggio il confronto non c’è mai stato. E se il tecnico avesse offerte? “Ce le comunica e noi non lo tratteniamo“.
La sensazione è che se Longo e Artico facessero un passo indietro, o trovassero un’altra sistemazione, l’attuale proprietà accetterebbe la scelta senza battere ciglio.
Una accelerazione delle trattative, dunque, è la soluzione migliore per Alessandria: Di Masi vuole solo cedere, rosa, programmi, ritiro, obiettivi non sono nella sua testa, non solo da oggi. “La squadra è iscritta e l’indice di liquidità è a norma, cosa che altri club pare non possano dire. Mai pensato di non iscriverla. Adesso la sforzo è sulla cessione”.
La reazione dei tifosi? “Lo zoccolo duro c’è sempre stato, in tutte le categorie. Quando sono arrivato io eravamo quasi a 0, siamo arrivati a numeri importanti. Chi non condividerà le scelte della stagione non andrà allo stadio”. Stadio dove giocherà ancora la Juventus Under 23: uno degli incontri nelle prossime ore è con i dirigenti bianconeri per perfezionare l’accordo, ma già nella domanda di iscrizione la Juve ha indicato come campo il Moccagatta.