Francesco Moro e “L’impegno di un comunista”: la vita in politica
L'ex consigliere regionale di Novi Ligure ha dato alle stampe un volume in cui raccoglie tutti gli interventi tenuti a Palazzo Lascaris
NOVI LIGURE — Francesco Moro ha raccolto tutti i propri interventi politici in un libro. L’ex consigliere regionale di Novi Ligure ha appena dato alle stampe “L’impegno di un comunista, nel partito e nelle istituzioni” (edizioni Joker), un volume che mette in fila tutti gli interventi fatti a Palazzo Lascaris nel corso della sesta legislatura, quella che va dal 1995 al 2000.
In quegli anni, Francesco Moro – che oggi ne ha 74 – sedeva in consiglio regionale per il Prc, il Partito della Rifondazione Comunista, ma è stato anche consigliere comunale a Novi Ligure dal 2008 al 2014 e a Bergamasco (dal 1980 al 1985). A Novi, in particolare, venne eletto con Rifondazione ma sul finire della seconda legislatura di Lorenzo Robbiano passò con il Pcl, il Partito comunista dei lavoratori. Guardando più addietro nel tempo, nel 1972, ad Alessandria, Francesco Moro fu segretario di una sezione del Pci e vent’anni dopo, nel 1992, si oppose allo scioglimento del partito.
Circa 150 gli interventi di Moro raccolti nel volume “L’impegno di un comunista”. Nei suoi interventi, Moro ha avversato fortemente l’allora governo piemontese guidato da Enzo Ghigo (Forza Italia) «con le sue politiche di potere conservatrici nel campo sociale, economico e industriale». «La mia speranza – dice Moro – è poter dare un fattivo contributo di lotta e di idee per i giovani, le donne, gli emarginati, i disoccupati di oggi al fine di rendere più sereno il difficile e incerto loro futuro di vita e di lavoro».
Il libro – ispirato a Moro dalla nipote Michela Visconte – vanta anche gli interventi di Marco Bertoli e Bruno Motta, all’epoca capigruppo rispettivamente di Lega e Pd in consiglio comunale a Novi, oltre che di Gianni Carbone e di Roberto Rossi.
Tanto spazio alla storia, ma “L’impegno di un comunista” si conclude con un intervento di Moro su un tema di indubbia attualità, dal titolo inequivocabile: «Perché sono contro la guerra in Ucraina».