Cirio a Casale: «30 milioni per i treni per Mortara dall’estate 2023»
Il presidente della Regione Piemonte in stazione. Con lui Gabusi e Poggio. Non manca la contestazione
CASALE – «Oggi, dobbiamo festeggiare. Dopo tanta attesa c’è il nuovo contratto decennale (di servizio ferroviario regionale) con Trenitalia, a fatica abbiamo trovato le risorse, 200 milioni di euro in più, 3 milioni di euro all’anno per questa linea Casale Mortara, 30 milioni di soldi dei cittadini». Parole del presidente della regione Piemonte Alberto Cirio pochi minuti fa alla conferenza stampa di annuncio della riapertura della linea ferroviaria per Mortara.
Il servizio prevede una copertura di 7 corse giornaliere verso Mortara e altrettante verso Casale dal lunedì al venerdì, per dieci anni. Quindi, il collegamento verso la Lombardia non sarà operativo nel weekend, almeno per ora.
Il collegamento, dove le linee erano state ripristinate già anni fa con un importante investimento di Rfi, sarà attivo da settembre 2023 spiega da Trenitalia il direttore regionale Marco Della Monica, ma si spera anche prima: «Giugno 2023!» prova a incalzare Cirio.
All’evento di questa mattina anche gli assessori regionali Marco Gabusi e Vittoria Poggio e, in videocollegamento, Cristina Bargero, che siede nel board di Trenitalia.
Ad aprire e chiudere l’incontro, davanti a diversi esponenti del centrodestra provinciale, delle istituzioni locali e con una determinata delegazione di Legambiente, il sindaco Federico Riboldi e il vice Emanuele Capra. «Non c’era mai stato un impegno tale dalla Regione» ha detto il primo cittadino ringraziando gli attori, in particolare la Regione.
Verso la fine dell’intervento di Cirio qualche momento di tensione, con la contestazione di Johnny Zaffiro, per anni impegnato (quando era esponente di Casale Bene Comune) nella mobilitazione popolare per la riattivazione delle linee ferroviarie e da Legambiente, soddisfatti – in parte – solo dopo che è stata riconosciuta l’importanza del loro impegno. «Chiunque l’abbia chiusa ha sbagliato, chiunque abbia lavorato per tenerla aperta ha fatto bene, voi compresi» ha mediato Cirio.
«Un anno di attesa dopo 11 che ci hanno fatto aspettare quelli che c’erano prima (le linea venne disattivata quando il governatore regionale era Cota), non è una promessa, un contratto – che verrà firmato a giorni – che impegna le parti. Siamo stati governati per decenni da gente che dava consigli dicendo che si doveva andare in treno e non in macchina, ma che poi quando c’era da mettere un euro sui treni non lo metteva» la conclusione di Cirio.