Il 19 giugno è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti
Ricorre oggi, 19 giugno, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti istituita dalla Nazioni Unite nel 2015 per combattere questo crimine brutale, che colpisce principalmente donne e ragazze, ma che viene perpetrato anche contro uomini e ragazzi. La data è stata scelta per commemorare l’adozione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU del 19 giugno 2008, che condannava l’impiego della violenza sessuale quale strumento di guerra.
Per violenza sessuale nei conflitti si intende stupri, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata, aborto forzato, sterilizzazione forzata, matrimonio imposto e a qualsiasi altra forma di violenza sessuale perpetrata a danno di donne, uomini, ragazze o ragazzi e direttamente o indirettamente legata a un conflitto. Spesso i responsabili sono quelli affiliati a gruppi armati, tra cui anche le organizzazioni terroristiche.
Le vittime appartengono solitamente a una minoranza etnica, religiosa o politica o sessuale. Il profilo di genere delle vittime è piuttosto eterogeneo: sebbene le donne (adulte e minorenni) risultino tra le categorie più colpite, occorre notare che anche i maschi, in particolar modo bambini e ragazzi, sono frequentemente vittime di violenza sessuale. Crimini sessuali, tra cui stupri e nudità forzata, sono commessi anche a danno di uomini in età adulta.
A livello internazionale sempre più si sta rafforzando un movimento di opinione, nato dalla società civile, per contrastare in tutti i modi possibili questo crimine e per sostenere le vittime da esso causate; in Italia le attività in questo senso sono coordinate dalla “Campagna Italiana contro lo stupro e la violenza sessuale nei conflitti – Stop Rape Italia”.