La Casale-Mortara riapre, Zaffiro e Rifondazione contro Riboldi e Cirio
I duri attacchi a sindaco («I treni preesistevano a lui») e Governatore («Non è il benvenuto»)
CASALE – Con una nota, diffusa 48 ore fa, Regione Piemonte ha fissato a settembre 2023 la data in cui tornerà operativa la tratta ferroviaria Casale-Mortara, ponendo così un punto importante in una delle questioni politicamente maggiormente dibattute all’interno della crisi di collegamenti ferroviari del Casalese. Lunedì 20, quindi, alle ore 13 alla Stazione di Casale è previsto l’annuncio della riapertura alla presenza del presidente della Regione Alberto Cirio.
Proprio la crisi dei trasporti e da sempre un cavallo di battaglia dell’esponente del Pd Johnny Zaffiro che, oltre a confermare la sua presenza, lancia un invito a «tutti gli amministratori, i tecnici, le associazioni, le scuole e l’ università, i sindacati, i cittadini e le cittadine che nei tre anni precedenti all’insediamento di Federico Riboldi e Cirio hanno concretamente, efficacemente e indiscutibilmente lavorato per consentire oggi al nostro sindaco di dire: ‘è merito mio’» con chiaro intento provocatorio all’indirizzo del primo cittadino casalese.
E puntualizza: «Tutto dimostrabile, d’altra parte: incontri, manifestazioni, raccolta firme, presidi davanti alla stazione e in città, e tanti tavoli, coordinati dal sindaco Titti Palazzetti, che hanno portato al coinvolgimento di un’intera comunità, questo sì un grande traguardo, in una sfida a difesa di un bene comune e di un servizio essenziale. Con un po’ di ironia vorrei ricordare al sindaco a risposta delle sue dichiarazioni, che il mondo preesisteva a lui, e preesistevano anche i trasporti. Anzi, a Casale i treni esistevano prima che lui, nel 2010, da assessore ai trasporti, avallasse la soppressione delle linee ferroviarie e la chiusura della stazione nei fine settimana»
La nota di Rifondazione
Anche il circolo casalese del Partito della Rifondazione Comunista si è espresso – con toni polemici decisamente meno sfumati – riguardo alla riapertura della linea che permetterebbe alla capitale del Monferrato (tramite Mortara) di riottenere un prezioso collegamento con Milano e, in particolare, sempre in merito all’evento di lunedì: «C’è un detto popolare padovano che riassume bene il gesto che il presidente della Regione si appresta a fare: ‘xe pezo el tacon del buso’ (è peggio la toppa del buco). Un tempo i politici andavano sul territorio per tagliare nastri e inaugurare, ma avevano almeno il buon gusto di presentarsi a opere effettivamente ultimate. Cirio non ha proprio pudore e si presenterà a Casale a celebrare la promessa di una soluzione nel 2023!».
E la critica, anche in questo caso, non risparmia il primo cittadino: «È davvero incredibile la faccia tosta di questo esponente della classe dirigente della nostra Regione, pari solo a quella del sindaco Riboldi, che avalla questo tipo di comportamento; dopo anni di melina e di presa in giro dei cittadini, questi ultimi dovrebbero accontentarsi di nuove promesse. Nei giorni scorsi la Regione Piemonte ha siglato un nuovo contratto di servizio con Trenitalia che somiglia molto al gioco delle tre carte:
non un chilometro in più di percorrenza, qualche modifica di orario e indifferenza verso riattivazioni utili come quella della Asti- Chivasso. Le persone non sono più disponibili a farsi prendere per il naso e Cirio deve sapere che a Casale non è il benvenuto».
Per poi concludere: «Se proprio vuole venire in città, provi a cambiare data e ora. Provi, ad esempio, ad accompagnare i pendolari la mattina presto sulla linea per Alessandria. Si accorgerà che si è costretti a cambiare a Valenza, dove spesso e volentieri la coincidenza salta perché il ritardo di prammatica non è tollerato dal treno diretto al capoluogo di provincia. È questa la vita indegna delle persone comuni che si devono spostare, è quella che Cirio non vede e non vuole vedere».