«Adesso i contagi crescono a un ritmo notevole»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
«I contagi si confermano in crescita, anzi adesso aumentano a un ritmo che è oggettivamente notevole. Questa considerazione vale per l’Italia, che nella giornata di ieri ha raggiunto picchi elevati, ma anche per regione e provincia. Per fortuna, però, arrivano buone notizie dal sistema sanitario, con numeri ancora in calo».
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, introduce la propria analisi partendo dalla tendenza generale: gli esperti parlano di ‘ondata estiva’ che non dovrebbe preoccupare eccessivamente, certo è che serve fare attenzione.
Nella classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, l’Italia consolida il primato (305 e più 40%), ma anche tutte le altre voci salgono rapidamente: la Lombardia è a 262 (più 50%), il Piemonte a 218 (incremento del 37%) e Alessandria a 180, con una crescita percentuale pari al 35%.
La realtà migliore è Asti, 119, quella peggiore Torino, con 240.
«A livello di numeri assoluti – aggiunge il docente – la regione passa da 6797 a 9303 contagi settimanali, quindi 2506 in più e 1329 al giorno. Le percentuali? Torino incide per il 57%, in crescita rispetto al precedente 55%, Cuneo scende dal 12% al 9%, mentre Alessandria e Novara sono stabili all’8%».
Notevole l’incremento del tasso di positività, dall’8,2% al 10,2%, mentre gli ospedali forniscono ancora ottimi riscontri. «Le terapie intensive sono quasi ai minimi, 9 (erano 14 venerdì scorso, ndr), e il tasso di occupazione è bassissimo, all’1.4%. I ricoveri ordinari, invece, passano da 245 a 220, quindi 25 in meno e con un indice di saturazione che era al 3,6% e ora diventa del 3,2%».
Sono di fatto stabili, invece, i decessi, 10 in questo aggiornamento e 11 in quello precedente.
Infine Alessandria, i cui contagi aumentano di 193 unità, da 545 a 738. «La media – conclude il professore – recita 105 casi al giorno: non sono cifre elevate, è evidente, ma settimana scorsa eravamo a ben al di sotto di quota 100 e il minimo era 63. Numeri simili non si vedevano dalla fine di maggio, quindi è chiaro che serva prudenza».