Le foto di Giorgio Musinu, un grido d’allarme per il pianeta
Il fotografo di Stazzano espone a Genova i "panorami" che l'uomo non avrebbe mai voluto vedere: guerra, inquinamento e minacce globali
GENOVA — Al Museo d’arte di Villa Croce, a Genova, apre la mostra “Nowhen Nowhere – La sospensione del tempo e dello spazio”, di Giorgio Musinu e Giacomo Costa. Musinu, 32enne di Stazzano, espone le proprie opere insieme a Costa, affermato artista fiorentino, nella mostra curata da Linda Kaiser.
Gli scatti di piccolo o grande formato di Musinu tendono a delineare “panorami”, che come spiega lui: «Non avremmo mai voluto fossero così attuali, perché dal rapporto uomo-ambiente a quello della guerra, alla disgregazione sociale sono tutte esperienze che abbiamo vissuto e purtroppo oggi stiamo vivendo nella loro drammaticità». In “Precipizio” vediamo lo stesso artista che distende le sue braccia tra i due lati dell’edificio per farsi spazio tra le macerie che dominano intorno a lui. Questo gesto manifesta tutta la tensione di chi si impegna a costruire e a tenere vivo ciò che per egoismo e avidità l’uomo stesso distrugge.
Musinu è sempre presente nelle sue opere, ma difficilmente se ne vede il volto. Ad esempio, nell’opera citata il suo capo è chino in avanti e coperto da un cappellino che sembra un urlo silenzioso per dichiarare il proprio “No” alla guerra. Anche in “Urge fermare…” il suo viso è celato da una pagina di giornale, che ricorda i terribili test nucleari del secolo scorso. La rassegna dà appuntamento fino al 28 agosto (dal martedì al venerdì, dalle 11 alle 18; sabato e domenica dalle 12 alle 19).
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