Damilano e quella distanza già tre settimane fa
Il ceo del gruppo leader nel vino e nelle acque minerali si era smarcato dalle trattative. Solo pretattica?
ALESSANDRIA – Il “no grazie, non sono interessato” Paolo Damilano lo aveva già detto tre srttimane fa a persone che, per Il Piccolo, lo avevano avvicinato per sondare il suo possibile coinvolgimento in una cessione da parte di Luca Di Masi, e in una acquisto, delle quote dell’Alessandria Calcio. Anche prima che il presidente annunciasse ufficialmente di avere deciso di valutare, per la prima volta dopo quasi 10 anni, di valutare la vendita della società e la presenza di due “interlocutori seri”.
Solo pretattica da parte del ceo di un gruppo che ha vino, acque minerali, ristorazione e progetti di espansione negli Usa, dove Damilano ha già incarichi importanti? Parrebbe di no, anche se quando si avvicina un closing silenzi e smentite sono quasi una regola. A Damilano è stato affiancato anche un marchio storico come Lavazza, per l’acquisizione di un pacchetto di minoranza.
I giorni decisivi, anche con un secondo gruppo già coinvolto nel calcio? Sicuramente la soluzione si avvicina e nel conto vanno messi i molti contratti in essere, non solo i 17 giocatori. Artico e Longo, ma anche i componenti dello staff del tecnico, Servili e tutti i dipendenti del club, con contratti diversi, nella maggior parte dei casi a tempo indeterminato.
Intanto la manifestazione di oggi, alle 18, in via Dante per convincere. Di Masi a recedere dai suoi propositi e’ stata annullata: anche questo un segnale di un cambio imminente?