La grandine colpisce anche i vigneti
Interessate particolarmente solo alcune zone; l'appello della Coldiretti Piemonte
Bianco (Coldiretti): "Si corre il rischio di non avere disponibilità di cibo"
“La mancanza di precipitazioni sta causando gravi preoccupazioni per i produttori agricoli e il conseguente rischio sulla disponibilità di cibo”: il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco raccoglie l’allarme siccità lanciato dall’Osservatorio del Po.
Nei campi manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni, che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni in un 2022 segnato finora da piogge praticamente dimezzate. Una situazione che ha cambiato anche le scelte di coltivazione sul territorio italiano con un calo stimato di 10mila ettari delle semine di riso, che ha più bisogno di acqua, a favore della soia.
La grandine colpisce anche i vigneti
Interessate particolarmente solo alcune zone; l'appello della Coldiretti Piemonte
A preoccupare è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere. Una situazione pesante in un momento difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%.
Si rilevano problemi nelle coltivazioni a ciclo annuale come mais, patata, cipolla, pomodoro, soia, sorgo e prati irrigui e per tutte le colture orticole in generale.
“In questo scenario di profonda crisi idrica è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo – aggiunge Bianco – Occorre anche prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo volti ad aumentare la capacità di accumulo dell’acqua e della successiva ottimizzazione nella gestione”.
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In provincia sono oltre 2.300 gli ettari coltivati, per una produzione di circa 1,7 milioni di quintali
Gli agricoltori già da qualche settimana hanno avviato le irrigazioni di soccorso per salvare le colture in campo e i frutti maturi sulle piante che rischiano di essere feriti da colpi di calore e scottature rendendo più difficile il lavoro di raccolta.
Al momento, nella nostra provincia, i pozzi – soprattutto quelli meno profondi – iniziano a prosciugarsi e i tecnici di Coldiretti sono al lavoro per monitorare la situazione e poter prevedere misure idonee al sostegno delle colture che stanno soffrendo, oltre a prevenire ulteriori danni all’economia delle aziende.
“Per carenze infrastrutturali il terreno trattiene solo l’11% dell’acqua, per questo occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione – spiega il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco – Bisogna evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza con interventi strutturali. Il primo passo è la realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti d’ingegneria naturalistica. E’ necessario creare una rete di piccoli invasi su tutto l’arco alpino per evitare di arrivare a situazioni di crisi come quella attuale”.