Fondazione ‘Jona Ottolenghi’: “Ora porte aperte al Terzo settore”
La casa di riposo ex Ipab da maggio è a tutti gli effetti istituto privato
ACQUI TERME – Dal mese scorso la Rsa ‘Jona Ottolenghi’ di Acqui Terme è ufficialmente una fondazione iscritta nel registro regionale delle persone giuridiche private. «È un passaggio importante per la nostra struttura, perché apre definitivamente le porte al mondo del Terzo settore», spiega Barbara Gandolfo, presidente dell’ex Ipab. «Con questo atto formale abbiamo ottemperato alla legge regionale n.12 del 2017 per il Riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza».
“Preservata l’identità territoriale”
Nel 2019 era stata ipotizzata una possibile fusione con la residenza per anziani ‘Opera Pia Sticca’ di Cassine, ma l’insorgere della pandemia e le conseguenti difficoltà economiche avevano fatto sfumare ogni trattativa. «Abbiamo scelto di formalizzare il passaggio a fondazione – aggiunge la Gandolfo – anche perché volevamo continuare a conservare su Acqui l’identità storica dell’Ottolenghi. Ora diventerà ancora più forte il legame tra il nostro istituto, le associazioni e gli enti locali, che con donazioni e iniziative benefiche potranno contribuire al sostentamento della struttura e, soprattutto, al benessere dei nostri pazienti».
La presidente della Rsa Ottolenghi tiene a ringraziare coloro che si sono spesi in prima persona per far sì che la transizione formale andasse a buon fine, «in particolare Marco Cerini, che ha fatto da mediatore con la Regione, il direttore Bruno Barosio, con il quale c’è sempre stata grande sintornia d’intenti, l’assessore regionale Marco Protopapa e l’assessore alle Pari Opportunità Chiara Caucino. Colgo l’occasione – aggiunge Barbara Gandolfo – per invitare chiunque ne abbia piacere a fare visita alla nostra struttura e alle opere in essa conservate nella serata di venerdì 10, in occasione dell’evento ‘La Lunga notte delle Chiese’».