Il 4 giugno è la Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni
Ricorre oggi, 4 giugno, la Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni istituita dall’ONU nell’agosto del 1982, con lo scopo di sensibilizzare sugli abusi fisici, mentali ed emotivi che affliggono ogni giorno bambini in tutto il mondo provocando spesso gravi conseguenze sulla personalità e la salute dei futuri adulti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha constatato che circo 3 bambini su 4 hanno subito qualche forma di violenza: gli ultimi due anni di pandemia hanno causato un aumento di queste violenze mettendo a repentaglio la vita di molti bambini, in quanto l’isolamento domestico ha limitato drasticamente contatti con figure di sostegno (insegnanti, amici, operatori sanitari).
L’ambiente scolastico, subito dopo quello familiare, è uno dei luoghi dove le violenze si verificano più frequentemente: questi atti nello specifico possono essere ad esempio il bullismo, la violenza fisica, atti offensivi o volti a deriderne le capacità privando al bambino la possibilità di una crescita sana e serena, colpendo l’aspetto psicologico e compromettendo la capacità di apprendere e socializzare, minando così il corretto sviluppo.
La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per ovviare a questo problema, nel novembre del 1989 ha prescritto che gli Stati adottino tutte le misure necessarie a garantire che la disciplina scolastica sia impartita conformemente a quanto stabilito dal suo testo, inoltre la Convenzione prevede che gli Stati pubblichino periodicamente un rapporto con i dati sull’adozione e il rispetto dei diritti dei bambini nel territorio di competenza. La Convenzione è stata ratificata da 196 Stati ed è diventata il trattato sui diritti umani con il più alto numero di Stati firmatari.
Anche l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con il suo programma di raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, cerca di garantire un futuro più roseo per le generazioni a venire: si potrebbero assicurare, infatti, la riduzione di conflitti e povertà, l’accesso all’acqua e al cibo, l’istruzione e, in generale, la creazione di un mondo più sicuro per i bambini di tutto il mondo.