L’Appenino speciale di Rebellin
PASTURANA – Alla partenza dell’83° Giro dell’Appennino – Memorial Tarcisio Persegona qualcuno ha sgranato gli occhi nel vedere Davide Rebellin pronto ad affrontare i quasi 200 chilometri, con cinque gran premi della montagna. Sorridente e motivato al fianco del sindaco Massimo Subbrero.
Ma come, a quasi 51 anni (li compirà il 9 agosto) corre ancora e non certo gare ‘master’? Certo, perché non gli andava di chiudere la carriera dopo l’infortunio a settembre, rottura di tibia e perone. Determinato a lasciare il segno, osservato speciale e festeggiato anche dai bambini che hanno aperto la corsa, tutti in bici, con la colonna sonora della banda di Pozzolo.
L’ordine di arrivo incorona il sudafricano Louis Meintjes (Intermarché), che non vinceva una corsa da sette anni: sua l’azione decisiva sulla salita del santuario della Madonna della Guardia, per andare a riprendere Alessandro Verre (Arkea Samsic), il migliore degli italiani, 5°. E Rebellin? 19° a 4’46” dal vincitore, alle sue spalle corrirdori che hanno venti o trenta anni in meno di lui. La prima volta in cui aveva terminato l’Appennino nella top 20 era stato nel 1994, nell’edizione vinta da Eugenio Berzin, davanti a Claudio Chiappucci. Ben 28 anni dopo si è ripetuto. Solo applausi per lui.