Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco
Ricorre oggi, 31 maggio, la Giornata mondiale senza tabacco istituita per invitare i fumatori ad astenersi almeno per 24 ore all’utilizzo della sigaretta, incoraggiandoli a smettere in via definitiva. La ricorrenza fu istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 7 aprile del 1988, giorno del 40° anniversario dell’ente: l’ampia copertura stampa di questo evento ha stimolato e identificato una serie di attività politiche e di educazione sanitaria legate all’evento, il cui tema specifico era “Tabacco o salute: scegli la salute”.
Il tema scelto per il 2022 è “Il tabacco: una minaccia per il nostro ambiente”: la campagna ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’impatto ambientale del tabacco, dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. L’industria del tabacco contribuisce al cambiamento climatico e riduce la resilienza climatica, sprecando risorse e danneggiando gli ecosistemi: ogni anno vengono distrutti circa 3,5 milioni di ettari di terreno per la coltivazione del tabacco contribuendo così alla deforestazione, degradando così il suolo impedendogli di sostenere la crescita di qualsiasi altra coltura o vegetazione, per di più questa attività è concentrata per circa il 90% nei paesi in via di sviluppo impattando enormemente su diversi gruppi socioeconomici.
La riduzione del consumo di tabacco deve essere identificata come una leva fondamentale per il raggiungimento di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, e non solo quelli direttamente correlati alla salute.
I dati legati al consumo di tabacco
In questa giornata si coglie anche l’occasione per fare il punto sulla diffusione del tabagismo nel mondo e sottolineare gli effetti negativi che ha sulla salute umana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2021, ha stimato che circa 8 milioni di persone perdano la vita ogni anno a causa del fumo. In tutto il mondo circa 780 milioni degli 1,3 miliardi di consumatori di tabacco affermano di voler smettere, ma solo il 30% di loro ha accesso agli strumenti che possono aiutarli a farlo.
In Italia
Il tabagismo nel nostro Paese è, ancora oggi, la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile. Si stimano circa 93 mila morti attribuiti al fumo all’anno: per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui.
Nel 2020 il fumo di tabacco è stato più diffuso nella fascia di età che va trai 25 e i 34 anni (24,2%); in particolare, tra gli uomini la quota più elevata si raggiunge tra i 25-34 anni (29,9%), mentre per le donne la fascia di età con la prevalenza più alta è quella tra i 55-59 anni, con una percentuale pari al 21%.
A causa di questi dati allarmanti, le Regioni sono chiamate a promuovere l’adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età e nei setting di vita e di lavoro, integrando cambiamento individuale e trasformazione sociale.