Accordo raggiunto: gli stabilimenti termali possono riaprire
Gli 11 dipendenti degli stabilimenti curativi termali non verranno licenziati
ACQUI TERME – La tanto attesa (e sofferta) fumata bianca è arrivata. Dopo tre giorni di intense trattative nel pomeriggio di oggi, sabato 28, è stato raggiunto l’accordo tra la proprietà di Terme di Acqui spa, i sindacati di settore e la Regione. I dipendenti degli stabilimenti curativi termali non verranno licenziati e, presumibilmente entro agosto, potranno tornare alle loro mansioni mantenendo i contratti a tempo indeterminato. Meno fortuna, purtroppo, per le lavoratrici e i lavoratori del Grand Hotel Nuove Terme – la struttura ricettiva di piazza Italia, infatti, come già annunciato non riaprirà – a cui l’azienda garantirà un sostegno economico che andrà ad aggiungersi ai due anni di Naspi.
Accordo valido per due stagioni
«Era davvero importante scongiurare la precarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori – commenta Stefano Isgrò, segretario provinciale di FilCams Cgil – e allo stesso tempo fare in modo che almeno gli stabilimenti termali riaprissero nel più breve tempo possibile per salvare la stagione. L’obiettivo è stato raggiunto grazie al lavoro incessante di questi ultimi giorni».
Alessandro Pater, quindi, ha infine deciso di accettare le proposte avanzate dalla Regione e dai sindacati. Una conclusione a onor del vero giunta un po’ a sorpresa, perché al termine del primo incontro di giovedì 26 il buon esito della trattativa era tutt’altro che scontato. I termini dell’accordo stipulato dalle controparti vanno a coprire un periodo di un anno e mezzo, ovvero fino al termine del 2023.
“Avvieremo un tavolo tecnico permanente”
«Ora abbiamo davanti a noi due anni intensi – sottolineano i rappresentanti sindacali – che vedranno l’apertura di un tavolo tecnico permanente per sollecitare e monitorare le iniziative regionali messe in campo direttamente dall’Assessore al Lavoro Chiorino e dallo stesso Presidente Cirio». La Regione si è impegnata ad adottare tutte le misure necessarie per favorire le prestazioni sanitarie delle terme curative, a promuovere pacchetti turistici a sostegno del settore termale e ad affiancare l’azienda per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per il periodo di chiusura degli stabilimenti curativi. E per quanto riguarda l’ingresso dell’ente nel capitale aziendale? «È uno dei punti che sarà discusso al tavolo tecnico. Ancora non è stato definito nulla», afferma Isgrò. «Come Organizzazioni Sindacali siamo convinti che la tenacia, le proposte e la resistenza messa in campo in questi mesi di difficile confronto, siano stati fondamentali per la buona riuscita della trattativa. Mai abbiamo pensato di abbandonare il tavolo di incontro e mai abbiamo perso la speranza di non riuscire ad arrivare a un esito positivo. Il riavvio delle attività consente di mettere la prima pietra a garanzia di continuità e di rilancio di un importante e strategico settore per la città di Acqui, per la provincia e per la nostra regione».
Lunedì 30 alle 9.30 i segretari provinciali di FilCams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs incontreranno i lavoratori in assemblea.