Lucchini non ci sta: “Insulti e intimidazioni: clima inaccettabile”
"Alcuni membri dell'amministrazione comunale aggrediti verbalmente"
ACQUI TERME – Il sindaco Lorenzo Lucchini questa mattina sulla propria pagina Facebook ha denunciato un episodio «di aggressione verbale» subito nei giorni scorsi da alcuni esponenti dell’amministrazione comunale. Il sindaco definisce il protagonista del fatto come «uno dei “soliti noti”, che per cercare di relazionarsi nella usuale e più completa mancanza di argomentazioni, ha evidentemente appalesato l’unico strumento con cui sa dimostrare la propria esistenza. Io lotto contro questo modello di politica e di società, che fa della violenza verbale, del risentimento e dell’odio gli unici valori nei quali riconoscersi. Rivendico con orgoglio che la mia amministrazione in questi cinque anni ha invece fatto del dialogo e dell’apertura il proprio modus operandi».
“Superata la soglia della decenza”
Parere del primo cittadino è che il clima in città si stia facendo troppo pesante: «Le provocazioni possono anche essere uno stimolo importante, ma purtroppo ad Acqui da qualche anno una ristretta pletora di personaggi ha superato la soglia della decenza, chiedendo di “appenderci per i piedi” o di “eliminarci come il cancro”, rievocando periodi nefasti del Paese o svilendo un dramma che troppe persone vivono nel quotidiano. Come mia abitudine, preferisco non rispondere a chi usa questi strumenti – sottolinea Lucchini – per dimostrare la propria esistenza, rincuorato dal numero via via crescente di concittadini che mi dimostrano la loro vicinanza disgustati da toni, menzogne e refrain ormai triti e ritriti. Quando però si arriva ad auspicare “l’eliminazione” dell’avversario, si giunge sul margine di una soglia subdola, se non pericolosa».
“Noi abbiamo il coraggio di metterci la faccia”
Lucchini fa poi riferimento anche ad alcune «intimidazioni personali, dirette a scoraggiare avversari “pericolosi”. E questo, soprattutto in un comune come Acqui fa davvero schifo. Io ho la fortuna di circondarmi di persone che non sono avvezze a queste dialettiche; che hanno il coraggio di “metterci la faccia” con ben altri metodi. Al mio fianco ho uomini e donne disposte a rimboccarsi le maniche e ad agire sempre secondo le regole e il rispetto della comunità. Uomini e donne che sono fiero di mostrare sui miei manifesti; che non hanno paura dei più vili attacchi e delle intimidazioni».
Il sindaco conclude con un un po’ di ironia: «A coloro che intendono proseguire in questa assurda e vacua campagna mi limito a ricordare simpaticamente un personaggio politico campano, che con poche parole fu in grado di liquidare certe povere figure: “i cani abbaiano, la carovana passa”».