Aperta la mostra ‘Impressum’ alla biblioteca del seminario di Casale
Una raccolta di incunaboli e libri rari dal 1500 in poi. Un’esposizione nata dalla catalogazione in archivio della Cooperativa Arca
Gli incunaboli della biblioteca del Seminario, la chiesa di Santa Caterina e la cappella numero 8 del Sacro Monte di Crea
CASALE – La Consulta per la valorizzazione dei beni culturali dell’Alessandrino presieduta da Piergiacomo Guala guarda al Casalese con le sue iniziative filantropiche. E non da oggi, ma si tratta di un processo in essere già da qualche anno.
Il punto sulla situazione è stato fatto oggi nella Sala Cavalla dell’ex Seminario Vescovile. A condurre l’appuntamento, dopo l’introduzione di Raffaella Rolfo, responsabile dell’ufficio beni culturali della Diocesi di Casale, è stato il segretario della consulta stessa, attiva dal 1997 su ispirazione di quella di Torino (le altre di stampo analogo in regione sono quelle di Fossano e Savigliano), Roberto Livraghi.
Un primo passaggio d’interesse verso i beni culturali del Casalese era stato in occasione della mostra Alessandria Scolpita che aveva coinvolto, in diversa misura, anche alcuni manufatti del territorio. Più recenti sono i fondi messi a disposizione per la catalogazione e l’inserimento in banche dati mondiali dei 200 incunaboli della biblioteca del Seminario, il più prezioso tra i fondi librari in possesso della Diocesi. I risultati sono già da qualche settimana ben visibili con la mostra Impressum, visitabile fino a al termine di luglio.
Aperta la mostra ‘Impressum’ alla biblioteca del seminario di Casale
Una raccolta di incunaboli e libri rari dal 1500 in poi. Un’esposizione nata dalla catalogazione in archivio della Cooperativa Arca
Nel 2021 la Consulta di Alessandria e quella di Torino hanno finanziato con 30mila euro il restauro della chiesa di Santa Caterina: «Penso di poter dire che lo confermeremo anche nel 2022» ha annunciato Livraghi.
Un altro ambito di intervento è infine quello di restauro (da 70mila euro) che riguarda la cappella numero 8 del Sacro Monte di Crea, quella dell’Annunciazione. Si tratta di una struttura della quale, addirittura da prima della costruzione del percorso devozionale, il Comune di Alessandria decise di farsi patrono. Era la fine del ‘500 e questa forma di tutela proseguì fino alla metà dell’800. Ora, attraverso la Consulta, un ente del capoluogo di provincia (ma c’è anche il patrocinio, per ora gratuito, del Comune stesso) torna a farsene carico. I lavori sono iniziati a febbraio e dovrebbero concludersi con un po’ di ritardo rispetto alla previsione originaria, di luglio-agosto.
Dopo la relazione di Livraghi passerella di interventi dei ‘destinatari’ delle donazioni, i partner di progetto: il rettore del santuario di Crea Francesco Mancinelli, il presidente dell’associazione Ricreare Crea Gian Paolo Bardazza, la presidente di Santa Caterina Onlus Marina Buzzi Pogliano e la bibliotecaria della Diocesi Bruna Curato. Intervento anche per Lisa Accurti, Sovrintendente per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e conclusioni per il vescovo, Gianni Sacchi. Tutti hanno convenuto sulla necessità di una cultura dell’appartenenza, che spinga maggiormente le persone a prendersi cura del bello che le circonda. «Il Monferrato è ricco di gioielli di bellezza, dobbiamo lucidarli e metterli in mostra» le parole del vescovo.