Il futuro museo alle carceri e la 'stoccata' sui treni
CASALE - Le vecchie carceri diventeranno un luogo di cultura pubblico grazie alla donazione Cei. Sabato prossimo il passaggio ufficiale…
Dura invettiva dell'esponente del Pd, per anni in prima linea nelle lotte per il ripristino delle linee ferroviarie
CASALE – Dopo che nell’ultimo video settimanale il sindaco Federico Riboldi ha plaudito l’inserimento della Casale-Mortara tra le priorità piemontesi parlando di «un decennio di false promesse, false inaugurazioni e falsi protocolli d’intesa» auspicando un rapido ritorno dei treni, Johnny Zaffiro non ci sta.
Il futuro museo alle carceri e la 'stoccata' sui treni
CASALE - Le vecchie carceri diventeranno un luogo di cultura pubblico grazie alla donazione Cei. Sabato prossimo il passaggio ufficiale…
L’esponente dem attacca: «Nel suo ultimo, irresistibile ‘3 minuti in propaganda’, lei, signor Sindaco, ha voluto ricordarci che il nostro territorio è quasi completamente privo di un servizio di trasporto ferroviario adeguato alle 80.000 persone che lo abitano. Preso dalla forza delle sue parole e inebriato dall’audacia del suo messaggio, ha però… deragliato. E posso dimostrarlo. Infatti la sospensione dei treni e il servizio della Casale-Vercelli e della Casale-Mortara, e la chiusura domenicale della nostra stazione, avvennero proprio ed esattamente quando lei era assessore ai trasporti della città di Casale Monferrato. Questo dovrebbe ridimensionare la sua sfrontatezza – e mi scuso per la severità del giudizio, ma parlare a sproposito di treni non è più tollerabile – ma devo aggiungere un’altra informazione».
Continua Zaffiro: «Accade infatti che nel 2021, giunta Riboldi in carica, per sfortuna e malasorte venga chiusa del tutto anche la biglietteria di Casale Monferrato. Forse per non inimicarsi il fato avverso, dal suo ufficio nessuna parola è stata spesa per deprecare l’ulteriore mutilazione del trasporto ferroviario. Un punto è certo, signor sindaco: se lei oggi può auspicare la riattivazione di una linea delle tre perse (oltre a quelle già citate, c’è la Casale-Asti) è solo ed esclusivamente perché diverse migliaia di cittadini, più di 9.000!, tra i quali certamente molti suoi elettori, hanno lavorato insieme per riconquistare il diritto alla mobilità su ferro. Un diritto sociale, economico e ambientale. Tra queste migliaia, spicca il ruolo delle scuole e dell’Università, dei sindacati, di varie associazioni e di numerosi sindaci e amministratori che – diversamente da lei – hanno pianificato ed operato politiche sinergiche con pazienza e determinazione, al di là delle appartenenze politiche. Al grande tavolo di lavoro per il ripristino delle linee e la difesa del territorio, lei tuttavia non ha mai partecipato, se non nelle occasioni di incontro con fotografi e giornalisti. E per una volta “un tono” me lo do io: lo so, che è andata così, perché io in quel percorso certosino sono stato sempre presente».
L’invettiva del dem non si placa: «Quelli che lei definisce con disprezzo come “falsi protocolli d’intesa”, hanno comportato l’investimento reale di oltre 10 milioni di euro da parte di Rete Ferroviaria Italiana per ripristinare le infrastrutture, le massicciate, i binari, i passaggi a livello e le strumentazioni elettroniche. Quei protocolli sono veri, non possono essere declassati perché la sua amministrazione non è stata in grado dal 2019 ad oggi di fare l’ultimo pezzetto, l’ultimo km: sollecitare che la Regione Piemonte, vicina in tutto a lei e alla Giunta, inserisse la Casale-Mortara nel piano dei trasporti Regionale… Non ci sono controversie contrattuali che tengano, c’è solo la responsabilità gravissima di un sindaco che per rivalsa personale, sottovalutazione e opportunismo (politico) ha ignorato i risultati già acquisiti. Ora si è ricreduto? Benissimo, cominci allora col rispettare l’impegno e le competenze altrui e ci dimostri la sincerità delle sue parole: se vuole realmente riattivare i treni, passi alle cose concrete e che servono a tutti i monferrini e non alle polemiche strumentali, solleciti che l’Agenzia della Mobilità Piemontese, chieda urgentemente le tracce a Trenitalia e lo faccia ora, sennò a settembre i treni non ci saranno. Glielo dicemmo un anno fa: chieda le tracce… Lei rispose con un annuncio e una foto con fascia tricolore e – al solito – non se ne fece nulla. Per fortuna quindi che molto in 12 anni si è ottenuto nonostante la sua assenza su una partita così importante».