Lucchini: “Da Pater chiusure a priori”. UilTucs: “L’obiettivo è uno solo”
Dopo il buco nell'acqua di ieri pomeriggio le possibilità di dialogo sono al lumicino...
ACQUI TERME – Dopo l’ennesimo rifiuto da parte di Alessandro Pater a fronte delle proposte avanzate sia dai sindacati che dalla Regione al fine di favorire la riapertura degli stabilimenti termali (inizialmente prevista per il 25 aprile) il sindaco Lorenzo Lucchini esprime (nuovamente) il proprio disappunto: «Siamo davvero molto irritati – dichiara il sindaco di Acqui – dallo sbeffeggiamento che la proprietà delle Terme di Acqui rivolge alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori. In tutti questi incontri, con tantissimi soggetti istituzionali diversi, non si è riusciti a trovare un minimo margine di trattativa. È paradossale: ovunque, in un contesto di disponibilità istituzionale così ampio e di apertura delle organizzazioni sindacali, si sono creati spazi per qualche soluzione alternativa. Penso che in questo caso ci sia davvero una chiusura predeterminata da parte della proprietà, che scherza con l’intero comparto turistico e con la comunità».
“Perché il 25 aprile Pater non ha riaperto?”
Da parte degli stessi rappresentanti sindacali sono giunte dichiarazioni che lasciano poco margine a possibili “dietro-front”: «Siamo ormai convinti – ha spiegato Maura Settimo, segretaria provinciale UilTucs – che l’unico obiettivo della proprietà sia licenziare tutti i 25 dipendenti per poi riaprire, non si sa quando, con zero dipendenti a libro paga e riassumere utilizzando i contratti a tempo determinato. Pensiamo che questo sia l’unico vero obiettivo di Pater. È il solo modo per dare una spiegazione alle chiusure sempre più rigide sin qui palesate. Le Terme non sono ferme per la crisi aziendale, ma perché la proprietà non ha intenzione di aprire se non alle sue condizioni. Perché, altrimenti, non è stata riaperta almeno parte delle strutture a far data dal 25 aprile, come da iniziali previsioni? In tutto ciò, non dimentichiamo che finora non è stato presentato alcun piano aziendale, nemmeno a breve-medio termine».
Lunedì 23, intanto, è previsto un nuovo incontro tra le tre sigle sindacali e Alessandro Pater a cui saranno di nuovo presenti i vertici regionali e i rappresentanti di Confindustria.