Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia
Ricorre oggi, 17 maggio, la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia istituita dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia e riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, a scopo di sensibilizzare e prevenire i fenomeni di omofobia, bifobia e transfobia.
Celebrata per la prima volta il 17 maggio del 2004 da un’idea di Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie, con l’obiettivo di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Nel 2007 l’Unione Europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l’omofobia sul suo territorio, introducendo nel 2009 anche una campagna contro la transfobia, per poi aggiungere nel 2015 anche la bifobia negli obiettivi della giornata.
La Convenzione europea dei diritti dell’uomo vieta qualunque forma di discriminazione dalle autorità pubbliche per qualunque motivo, ma purtroppo la violazione dei diritti fondamentali dell’uomo nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI) avvengono tutt’ora. In Italia gli episodi di discriminazione sono ancora all’ordine del giorno: sono circa 50 i casi quotidiani di persone che subiscono discriminazione e violenza, e nell’ultimo anno il dato è aumentato del 9%, anche a causa della pandemia di Covid-19, che ha esposto alcune persone a maggiore violenza domestica da parte di genitori o coinquilini omofobi.
Una legge contro l’omobitransfobia
Il disegno di legge, che prende il nome dal suo ideatore il deputato Alessandro Zan, prevede l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. Il testo del DDL è stato approvato alla Camera nel novembre 2020; il testo enuncia che i reati collegati all’omofobia verrebbero equiparati a quelli sanciti dall’articolo 604 bis del codice penale che contrasta il razzismo e l’odio su base religiosa, punendo con la reclusione fino a quattro anni le discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Dopo mesi di arenamento in Commissione Giustizia al Senato il DDL è stato bocciato al Senato: a favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti. Presenti 288 senatori.
L’Italia è tra i pochi paesi a non presentare una legge ad hoc per la violenza contro orientamento sessuale e identità di genere: la Norvegia ha presentato la prima legge nel 1981, e dal 2020 ha incluso per i reati d’odio anche le persone transgender e i bisessuali, la Francia introduce la 2003 mentre il Regno Unito il fenomeno ha rilevanza penale nell’ambito dei cosiddetti hate crime.