Scolopi, restauro per l’organo di San Domenico
Lavori in dirittura d'arrivo
OVADA – È prevista per fine maggio la conclusione dei lavori di restauro ed installazione dell’organo sistemato presso la Chiesa di San Domenico dei Padri Scolopi. Si tratta di uno strumento di pregio risalente a fine 800, di provenienza inglese, da qualche anno depositato in Italia e che ha trovato “casa” presso l’antica chiesa della città. I Padri Scolopi in effetti stavano cercando da tempo un organo che andasse a sostituire il “Bianchi” distrutto dall’incendio del 1986 con le fiamme che avevano coinvolto anche il coro in legno.
Strumento imponente
Da allora per le funzioni religiose era stato sistemato un organo elettronico, ma il sogno degli Scolopi era di ritrovare uno strumento in grado di restituire alle funzioni un suono solenne. Così è stato. L’organo in questione è sistemato nella navata di sinistra per chi entra dal portone principale. Lo strumento può contare su due tastiere e 500 canne.
I lavori sono stati affidati a Pietro Corna, organaro molto noto nell’ambiente proveniente da Bergamo. Di recente il restauratore si è occupato degli strumenti della Concattedrale di San Siro a Sanremo e dell’organo Vici di Città della Pieve, Perugia.
Nel frattempo è iniziata una una sottoscrizione tra i fedeli della Comunità per coprire le spese. Al termine dell’operazione prevista una specie di inaugurazione con un concerto per strumento e coro. I Padri Scolopi sono anche in possesso di una vecchia audiocassetta sulla quale sono state incise vecchie musiche eseguite con l’Organo “Bianchi”. Una testimonianza molto importante che contribuirà a rendere anche più importante il ricordo e a impreziosire il momento.