Strage di Capaci e scatti spariti: a Novi il fotografo che li realizzò
Questa sera iniziativa dell'associazione antimafia Libera con Antonio Vassallo, tra i primi ad arrivare sul luogo dell'esplosione
Alla Juta di Arquata Scrivia, racconta coraggio e fragilità della 17enne siciliana, giovane testimone di giustizia contro la mafia
ARQUATA SCRIVIA — Rita Atria ha solo 17 anni quando si toglie la vita, poco dopo la strage di via D’Amelio, in cui rimase ucciso il magistrato Paolo Borsellino. Il padre e il fratello di Rita, entrambi mafiosi, erano stati ammazzati per un regolamento di conti e lei aveva deciso di diventare una testimone di giustizia.
Una vita difficile la sua: nascosta a Roma, in fuga anche dalla famiglia (la madre la ripudiò e dopo la sua morte distrusse la lapide a martellate), aveva riposto tutta la sua fiducia in Borsellino. Quando venne ucciso, Rita scrisse nel proprio diario: «Sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta», poi si buttò dal settimo piano del palazzo in cui abitava.
La storia di Rita Atria sarà raccontata stasera al teatro della Juta di Arquata Scrivia, con lo spettacolo “Una storia disegnata nell’aria” una produzione di Nonsoloteatro, realizzato con la collaborazione di Piera Aiello (testimone di giustizia), Fabrizio Cassanelli, disegno luci Lucio Diana, in scena il regista Guido Castiglia.
Strage di Capaci e scatti spariti: a Novi il fotografo che li realizzò
Questa sera iniziativa dell'associazione antimafia Libera con Antonio Vassallo, tra i primi ad arrivare sul luogo dell'esplosione
È uno spettacolo nel quale l’arte della narrazione mira diritto al cuore degli spettatori facendo emergere, con l’intelligenza delle emozioni, la fragilità di una adolescente trovatasi al centro di uno dei momenti più drammatici della nostra Repubblica: le stragi di mafia. La storia di Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia in Italia, è emblematica; è una storia nella quale emerge forte il desiderio di affermare una realtà libera da veti e mutismi, da intimidazioni velate e soprusi subiti.
Lo spettacolo racconta di Rita, dei suoi “tatuaggi emotivi”, della sua voglia di vivere e della sua capacità di trasformare, grazie all’aiuto di Paolo Borsellino, il sentimento di vendetta in senso di giustizia. “Una storia disegnata nell’aria” vive il sentimento contemporaneo nelle pieghe degli stati d’animo e nella vitalità caparbia di una diciassettenne che ha visto sgretolare la sua speranza in quel tragico luglio 1992; una storia degna di essere raccontata, oggi.