Barosio (Udc): “Soluzioni dell’Asl? Una toppa peggio del buco”
Il candidato sindaco replica al comunicato diramato da Asl Al
ACQUI TERME – Dalla direzione di Asl Al sono giunte in mattinata le precisazioni del caso sui reparti di Chirurgia e Radiologia dell’ospedale ‘Galliano’ di Acqui. Dichiarazioni che sembrano non aver soddisfatto il candidato sindaco dell’Udc, Alessio Barosio, che non risparmia un’altra frecciata al sindaco Lucchini. Nei giorni scorsi il primo cittadino termale aveva replicato alle affermazioni di Barosio sull’ospedale acquese, ridimensionando la natura delle affermazione rilasciate dallo “sfidante”.
«Per la salute dei cittadini, soprattutto anziani e fragili, all’Asl occorre cambiare registro e restare al dato. Servono sul territorio acquese almeno tre postazioni 118 per portare vivo un paziente nel centro più idoneo alle cure. Un infartuato sul ponzonese o sulle colline di Spigno Monferrato non deve correre con il rischio di perdere la vita per la burocrazia. L’Asl, poi, risponde arrampicandosi sugli specchi, omettendo che resta un fatto grave che siano rimasti solo quattro chirurghi con una posizione sospesa e che i turni prevedano tre chirurghi 7 giorni su 7. Il chirurgo reperibile, tra l’altro, deve arrivare in 20 minuti. Così come è oggi il reparto di chirurgia di Acqui è impossibilitato a funzionare in autonomia e ad assicurare per legge i turni come sa benissimo il sindaco Lucchini».
Barosio continua, rivolgendosi stavolta al sindaco di Acqui: «La soluzione dell’Asl è una toppa peggio del buco. Lucchini si dimentica che è ancora sindaco, e che avrebbe dovuto convocare il direttore sanitario e difendere i nostri diritti alla vita invece di mettere sotto il tappeto due problemi concreti. Il primo: il declino dell’Ospedale di Acqui Terme, che non è una città qualunque e non può continuare ad essere così trattata. È la stazione turistico-termale più importante del Nord Ovest con riconoscimenti medico-scientifici a cura dell’Istituto Superiore di Sanità. Il secondo problema ancora più urgente e che riguarda ogni famiglia acquese è che non sia mai stato adottato un provvedimento per agevolare il trasporto dei pazienti e dei familiari a costi zero da Acqui Terme a Casale Monferrato, Tortona o Novi Ligure. L’Asl e il Comune di Acqui hanno previsto in bilancio zero euro, regalando così alle famiglie già in crisi un costo in più. Si trovano 8,2 milioni – conclude Barosio – per reti inutili per i cinghiali e non si pensa a dare un servizio agli acquesi per andare a curarsi lontano da casa. Questo è un fatto, un fatto grave non è propaganda elettorale».