Quando il commercio è equo e solidale: “Oggi è un dovere morale”
La cooperativa EquAzione per il consumo etico e consapevole: sabato si inaugura la nuova sede
ACQUI TERME – Che il consumismo sfrenato stia contribuendo al saccheggio delle principali risorse naturali del pianeta è un triste dato di fatto, così come lo sfruttamento della forza lavoro perpetrato ogni giorno in ogni parte del mondo. Fortunatamente, però, esiste un tipo di mercato in cui certe dinamiche non sono contemplate: il commercio equo e solidale nasce proprio a contrasto di determinati fenomeni con l’obiettivo di difendere i diritti delle persone che producono, dei consumatori e del pianeta che abitiamo. Ad Acqui Terme da anni esiste un negozio in cui è possibile acquistare prodotti di vario tipo la cui filiera è in grado di assicurare il rispetto di rigorosi valori etici e umani. Si tratta della bottega “EquAzione”, che domani, sabato 14 inaugurerà la nuova sede di via don Bosco 5.
“Non è più solo una scelta”
«Ogni volta che acquistiamo qualcosa – sottolinea Ines Toselli, responsabile di ‘EquAzione’ – dobbiamo essere consapevoli e chiederci se consumare o scegliere. Purtroppo la parola lavoro in molti casi significa sfruttamento, fino alla riduzione in schiavitù e a condizioni di vita degradate. Il Commercio Equo e Solidale garantisce e tutela i diritti umani e il rispetto dell’ambiente». La data scelta per l’apertura ufficiale del nuovo punto vendita non è casuale: il 14 maggio, infatti, si celebra la Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale. «Abbiamo deciso di spostarci per avere maggiore visibilità, per raggiungere e informare più persone possibili sulle opportunità del commercio etico, che non può più essere considerato una scelta ma un dovere morale».
Anche l’artigianato…
Nel nuovo punto vendita di via don Bosco sono in vendita prodotti alimentari e artigianali realizzati secondo i codici stabiliti da Altromercato, l’organizzazione nazionale a cui fanno riferimento le tante botteghe equosolidali del territorio nazionale. «Per l’alimentare vendiamo solo cibi biologici, prodotti sia all’estero che a livello locale da cooperative sociali che operano a favore dei migranti o dei soggetti più svantaggiati». Esiste anche un genere di prodotti artigianali della cosiddetta economia carceraria, «abbiamo poi vari tipi di alimenti provenienti da diverse zone del pianeta, come l’Africa e la Palestina, o come il riso thailandese, coltivato con il minimo consumo d’acqua», spiega Ines Toselli.
Sabato 14 alle 16 nella Chiesa di Santo Spirito è in programma un incontro con Padre Beppe Giunti, frate francescano che racconterà la sua esperienza con i detenuti. Alle 17.30 visita guidata alla nuova bottega di via don Bosco 5. Alle 18.30 il brindisi finale d’inaugurazione.