Omicidio portiere: fermo convalidato, il 46enne resta in carcere
Giuseppe Aiello Proietto aveva confessato, ma davanti al Gip è rimasto in silenzio
ALESSANDRIA – Omicidio del portiere di notte dell’hotel Londra: il fermo di Giuseppe Aiello Proietto è stato convalidato. L’uomo resta in carcere.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti questo pomeriggio presso il Comando Provinciale Carabinieri di Alessandria, durante una conferenza stampa tenuta dal procuratore capo Enrico Cieri e dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC di Alessandria, coadiuvati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale.
Il fermo del 46enne era stato disposto dal sostituto procuratore Andrea Trucano. Proietto è ritenuto l’autore dell’efferato omicidio del 69enne Alberto Faravelli, portiere di turno nella notte tra l’8 e il 9 maggio scorsi.
È stato il procuratore capo della Procura di Alessandria a ricostruire i fatti, a partire dell’allarme al “112” dato da un passante, al tempestivo intervento delle pattuglie dei Carabinieri che hanno subito bloccato il presunto responsabile e, successivamente, rinvenuto gli oggetti verosimilmente utilizzati per colpire la vittima: una statuetta etnica ed un vaso.
L’uomo, che indossava abiti che presentavano quelle che gli investigatori ritengono essere macchie di sangue, poi repertati dalla Scientifica, ha dapprima ammesso di essere stato lui ad aggredire il portiere, salvo poi chiudersi nel silenzio, non prima, però, di aver fatto ritrovare agli investigatori il tablet utilizzato dagli addetti dell’albergo per “gestire” le telecamere che aveva nascosto nel tentativo di impedire di risalire ad eventuali registrazioni dell’accaduto. Immagini che, purtroppo, non è stato possibile recuperare a causa di un guasto tecnico del sistema di videosorveglianza dell’albergo.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e quelli della Sezione Investigazioni Scientifiche hanno poi ricostruito i movimenti di Proietto. Dal suo arrivo in hotel, registrato alle 18 dell’8 maggio, sino all’intervento delle pattuglie.
Sul posto, sin dalle prime ore della notte, anche il dottor Trucano che ha immediatamente assunto il coordinamento delle indagini, poi proseguite con l’accompagnamento presso il Comando Provinciale del sospettato che, al termine di un lungo e puntuale interrogatorio svoltosi alla presenza del suo avvocato (avvocato Stefania Sandri) posto di fronte alla molteplicità degli elementi a suo carico raccolti dagli investigatori, ha confessato. Ha ucciso Alberto Faravelli, senza, tuttavia, almeno fino ad ora, precisare il perché del suo efferato gesto.
Davanti al Gip, il 46enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il Pm aveva chiesto la custodia in carcere, il difensore i domiciliari in una struttura.
Questa mattina si è svolto l’esame autoptico sul cadavere della vittima, accertamento al quale hanno presenziato anche i Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche che avevano proceduto ai rilievi tecnici sul luogo del delitto.