La maglia nera del Giro d’Italia? È ispirata a quella del Casale
Nel 1926 il calciatore Ticozzelli, che militò a lungo anche nell'Alessandria, partecipò alla corsa a tappe indossando la maglia nerostellata
CASALE – Il possente Giuseppe Ticozzelli, nel 1926, partecipò al Giro d’Italia. Niente di strano se non fosse che l’atleta, 187 cm di altezza per 95 kg di peso, non era un semplice ciclista ma anche e soprattutto un giocatore di calcio e proprio a questa sua peculiarità si deve l’invenzione di una delle maglie più iconiche della storia della corsa a tappe italiana, la Maglia Nera dell’ultimo in classifica, utilizzata solo per pochi anni nel secondo dopoguerra ma passata rapidamente alla leggenda.
Torniamo a Ticozzelli. Nato nel 1894 a Castenovetto e cresciuto nella Sartiranese, militò dal 1914 al 1921 nell’Alessandria (la città dove si diplomò) e, dopo tre anni alla Spal (come giocatore e allenatore), chiuse la carriera dal 1924 al 1931 nel Casale. Tra i suoi primati, oltre a una presenza in nazionale, il record del gol siglato dalla maggior distanza dalla porta, un calcio di rinvio da 75 metri.
Proprio in quella sua unica partecipazione durata solo poche tappe al Giro d’Italia, come indipendente, in bicicletta correva indossando la maglia del Casale, nera e con la stella bianca.
Prima di ritirarsi dopo essere stato investito da una moto divenne celebre per essersi fermato a mangiare in un ristorante mentre aveva un’ora di vantaggio sugli inseguitori, non potendo fare affidamento sul supporto della squadra. Riprese la corsa solo all’arrivo del gruppo.
Nel 1946, quando venne istituita la maglia nera come premio per l’ultimo in classifica del Giro d’Italia, ci si ricordò di Ticozzelli e del suo curioso exploit di calciatore-ciclista.