Alessandria, omicidio all'Hotel Londra: la vittima è un tortonese
Il fatto è accaduto nel cuore della notte, l'assassino - un 46enne senza fissa dimora - ha già confessato l'omicidio
Parla il marito della titolare della struttura alessandrina. Ricostruite le ultime ore della vittima
ALESSANDRIA – “Lavorava in hotel dal 2008, era una persona di famiglia. Lavorava con allegria, era felice e cercava di rendere felici le persone con cui aveva a che fare. I clienti si rivolgevano a lui per qualsiasi necessità, era come un centro di informazioni, sempre disponibile. Con lui l’albergo diventava una casa dell’ospite, e il cliente uno di famiglia”.
A parlare, ventiquattro ore dopo l’omicidio di Alberto Faravelli, 69 anni, è Luigi Coppa, marito della titolare dell’Hotel Londra di Alessandria.
Alessandria, omicidio all'Hotel Londra: la vittima è un tortonese
Il fatto è accaduto nel cuore della notte, l'assassino - un 46enne senza fissa dimora - ha già confessato l'omicidio
Oggi, martedì, superato lo choc iniziale di una tragedia che ha dell’assurdo, dove trovare un movente è difficile, il dolore si manifesta con le lacrime che rigano il volto di alcuni colleghi, di chi ha lavorato col portiere, di chi ne ha apprezzato le doti umane.
Alberto Faravelli – che lascia una sorella e la nipote – è approdato al “Londra” dopo una vita professionale trascorsa sulle navi da crociera. Recentemente aveva perso la mamma, che viveva con lui a Tortona, al quartiere Oasi, e che negli ultimi tempi aveva bisogno di assistenza costante.
“Viveva solo, ed aveva questa natura del servizio verso gli altri. Era una persona felice“, continua Luigi Coppa.
Nella notte tra domenica e lunedì, Faravelli è stato brutalmente ucciso da un 46enne, di fatto senza fissa dimora. L’uomo è in carcere, il fermo è stato disposto dal Pm al termine di un lungo interrogatorio, provvedimento forte di un quadro probatorio raccolto nella notte dai Carabinieri del Comando Provinciale. Si è in attesa dell’udienza di convalida davanti al Gip che, probabilmente, si terrà domani.
Omicidio Hotel Londra: i rilievi della scientifica
Un uomo è stato assassinato, questa notte, all'Hotel Londra di Alessandria. In queste immagini, gli operatori della Scientifica dei Carabinieri…
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il 46enne è arrivato in albergo alle 18 di domenica. Ed è stato accolto per il check in da un collega di Faravelli. Il cliente è stato regolarmente registrato, e, già alle 18.15, la sua “scheda” è stata inviata in Questura come prevede il regolamento.
“Quell’uomo voleva trascorrere una notte di riposo, era la prima volta che si presentava in hotel“, ha precisato Coppa. Aveva precisato che avrebbe pagato in contanti o con il bancomat, e ha chiesto l’esenzione della tassa di soggiorno in quanto residente in Alessandria (alla Casa Comunale).
Alessandria, omicidio all'Hotel Londra: le indagini dei carabinieri
Un uomo è stato trovato senza vita, questa notte, all'interno dell'Hotel Londra di Alessandria: si tratta di una morte violenta.…
Il cambio turno è avvenuto alle 22. Alberto Faravelli a mezzanotte e mezza era ancora al lavoro, collegato al computer dell’albergo. Cosa sia accaduto poco dopo l’una lo dovrà chiarire l’inchiesta. I due non si conoscevano. E non è stato Faravelli ad accoglierlo al suo arrivo.
Nella hall, però, è successo qualcosa. Anche se non esiste, al momento, un movente ragionevole per il fatto di sangue. E se alterco c’è stato, non se ne conosce il motivo. Il 46enne avrebbe impugnato una statuetta e ha colpito a morte il portiere, lasciandolo a terra, vicino alle due porte scorrevoli dell’albergo. E’ stato un alessandrino che abita in zona, passando a piedi, ad accorgersi della vittima. Ed è scattato l’allarme.
Il presunto omicida è stato individuato di lì a poco, sempre nella struttura. E’ stato fermato nonostante un tentativo di fuga. Sul posto sono intervenuti tutti i reparti del Comando Provinciale, con la Scientifica. Quegli accertamenti così approfonditi saranno il punto da cui partire per capire, e ricostruire i movimenti della persona fermata.
L’uomo, assistito dall’avvocato Stefania Sandri, ha poi confessato.