Corso di storia del territorio: si comincia con le origini romane
Organizzato a Novi Ligure da FormaCivicaNovi, prevede sei incontri a partecipazione libera
Proseguono a Novi Ligure gli appuntamenti organizzati da FormaCivicaNovi: il prossimo sarà con la restauratrice Francesca Regoli
NOVI LIGURE — Gli appuntamenti della rassegna “Storia e bellezza tra Appennino e pianura” dedicati al Barocco continuano giovedì 12 maggio, alle 21. Gli incontri, organizzati dall’associazione FormaCivicaNovi, si svolgono presso la casa del Giovane di Novi Ligure, in via Gagliuffi. Relatrice della prossima conferenza sarà Francesca Regoli, restauratrice e assessore alla Cultura di Gavi, che condurrà i presenti in un percorso intitolato “La bellezza ritrovata – Opere d’arte delle nostre chiese, prima e dopo il restauro”.
Seguendo idealmente il percorso dell’antica via medievale, menzionata negli accordi di tregua sottoscritti da Genova e Tortona nel marzo 1140, che secondo una direttrice ovest-est congiungeva Parodi Ligure alla val Borbera, passando per Gavi e Serravalle, Francesca Regoli accompagnerà alla scoperta di opere d’arte, soprattutto antichi crocifissi, che un attento e sapiente restauro, condotto fin nei più minimi dettagli, ha dimostrato essere pregevoli testimonianze di storia e bellezza in un territorio come il nostro.
Corso di storia del territorio: si comincia con le origini romane
Organizzato a Novi Ligure da FormaCivicaNovi, prevede sei incontri a partecipazione libera
Che spesso riserva sorprese: ne è un esempio il crocifisso ligneo della chiesa Collegiata di Serravalle Scrivia che, rimosse ridipinture e “riparazioni” effettuate nel corso del tempo, ha dimostrato di essere un’opera di una tipologia molto rara per il nostro territorio, di cui Francesca Regoli racconterà tutti i segreti costruttivi venuti alla luce grazie al restauro.
Oltre a ciò, Francesca Regoli parlerà del restauro degli affreschi realizzati da Giovanni Battista Carlone nell’Oratorio dei Bianchi a Gavi che costituiscono un autentico capolavoro, per due motivi: innanzitutto l’autore, uno dei pittori più famosi del Seicento genovese che, per sfuggire alla peste che negli anni 1656-1657 colpì la città di Genova in maniera devastante, si rifugiò a Parodi Ligure, luogo di origine di sua moglie, e così divenne un artista “a portata di mano” per i committenti laici ed ecclesiastici del nostro territorio; in seconda battuta, il tema iconografico scelto, quello del “Giudizio Universale” che, fatte le debite proporzioni, permette, grazie alla bravura dell’artista che lo ha realizzato, di poter definire l’Oratorio dei Bianchi di Gavi la “Cappella Sistina” del nostro territorio.
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