Prima delle lacrime, ci sono gli errori
ALESSANDRIA – Le lacrime dei giocatori sono vere. Quelle di Longo anche, Milanese che si dispera è un ragazzo di 20 anni, con talento, che va a sbattere la faccia contro la prima delusione enorme, e non è pronto a viverla, e non la regge.
Ma i pianti sono il risultato finale di un percorso, dove troppe sono le incongruenze. “Non sono stati centrati gli obiettivi” aveva detto Longo il 1° settembre, alla fine della prima sessione di mercato. Eppure c’era tempo per rimediare. A gennaio si è fatto un passo indietro: chiudere con un -1 alla voce attaccanti già stride per una squadra che aveva bisogno di segnare e che, ad eccezione di Corazza, ha avuto 6 reti dagli altri attaccanti (7 con quella di Arrighini). Chi è arrivato ha aggiunto nulla, Mattiello ha collezionato rossi, Fabbrini si è visto in una sola gara. Ariaudo e Barillà non pervenuti. Anche il Vicenza, che aveva già rivoluzionato la squadra a gennaio, ha aggiunto uno svincolato: Maggio, 40 anni, che al Moccagatta ha corso come due ventenni.
Dopo gli errori, troppi, e le lacrime, adesso le parole vere. Non giornate di silenzio: dopo una retrocessione così il mutismo fa solo più male.