Tra Ovada e Gnocchetto cadono ancora pietre e calcinacci dall’A26
Ora il transito sulla provinciale è a senso unico alternato
OVADA – Ancora pietre e calcinacci in caduta dalla parte sottostante al ponte della A26 (corsia Sud in direzione Genova) appena in provincia di Alessandria e sotto il quale transita la strada provinciale che unisce Ovada a Gnocchetto, in località Gazzolo, nonostante un primo intervento e sopralluogo delle forze dell’ordine e una ripulitura dei detriti dal manto stradale.
Comunque, al fine di garantire sicurezza a persone e mezzi che ci passano sotto, il punto della caduta è stato transennato e quindi interdetto a tutti, pedoni e auto.
Intervento opportuno ma che ha ristretto la carreggiata, per cui ora si passa a senso alternato, secondo il rosso o il verde indicati dall’impianto semaforico posto ad hoc.
A dare l’allarme sulla caduta dei sassi era stato un trasportatore di Ovada, Marco Fucarese che, attorno alle 20 di due giorni fa, passando sotto al ponte aveva notato a terra calcinacci e pietre. «Mi sono preoccupato perché temevo ne sarebbero potute cadere altre. E sotto quel ponte c’è parecchio passaggio di auto e camion. Così ho pensato di avvertire le forze dell’ordine ed i vigili del fuoco affinché intervenissero», spiega il trasportatore. Fucarese, terminato il viaggio che stava facendo, è tornato subito sul luogo della caduta ed ha atteso le forze dell’ordine, che hanno eseguito un primo sopralluogo.
In seguito la strada era stata ripulita e quindi, visto che ci sono state altre caduti di calcinacci, c’è stata l’operazione di transennamento e quindi è stato posto il semaforo che regola il traffico della provinciale in coincidenza del momento di transito sotto al ponte dell’autostrada dei Trafori, attualmente forse la più travagliata nel sistema autostradale tra Liguria e Basso Piemonte. E l’accaduto pare essere ulteriore conferma sul fatto che il sistema della autostrade tra nodo di Genova, uscita dalla Liguria e Basso Piemonte alessandrino, stanno vivendo forse il periodo peggiore della loro storia. Un momento critico che è iniziato il 14 agosto 2018 con la tragedia di ponte Morandi, che provocò il tributo terribile della perdita di 43 persone, tre delle quali alessandrine ed un genovese che però lavorava ad Alessandria. Giovanna Bottaro e Alessandro Robotti, 43 e 50 anni; Marta Danisi, di 29, i primi tre, Roberto Robbiano il genovese.