Il Santo di oggi, 30 aprile, è San Pio V
Oggi, 30 aprile, la Chiesa celebra San Pio V
Il Santo di oggi, 30 aprile, è San Pio V.
La vita del santo
Papa – Antonio Ghislieri (all’anagrafe) nasce a Bosco Marengo il 17 gennaio 1504. A 14 anni entra con il nome di Fra’ Michele tra i Domenicani, promosso poi a sacerdote e in seguito Vescovo di Alessandria.
Nel 1566 diventa Papa con il nome di Pio V e con il suo potere comincia a condannare il vizio, l’eresia e la dissolutezza. Scomunica Elisabetta I a favore della cattolica Maria Stuart per l’ascesa al trono e combatte in prima linea contro gli invasori turchi a Lepanto.
La morte del santo
Muore a Roma il 1° maggio 1972. La sua salma riposa ancora oggi nella patriarcale basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Beatificato il 27 aprile 1672 da papa Clemente X.
San Pio V è patrono di Malta, della Congregazione per la dottrina della fede, di Bosco Marengo, di Cattolica e della Diocesi di Alessandria.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
San Mercuriale di Forlì
Mercuriale fu il primo vescovo di Forlì, combatté il paganesimo e l’arianesimo. Le più antiche testimonianze di San Mercuriale si riferiscono al suo culto e alle chiese a lui dedicate, come l’attuale basilica di Forlì, che è sotto il suo patronato. Tra il 1050 e il 1084 uno scrittore anonimo scrisse la prima “Vita”, Basato sui dipinti della vecchia basilica. In questa biografia ci sono due elementi caratteristici: a Rimini un giudice pagano di nome Toro, insultava i cristiani e in particolare rideva dell’Eucaristia, che per lui non era altro che un pasto da digerire come gli altri cibi. I santi vescovi della regione, Mercuriale di Forlì, Rufilo di Forlimpopoli, Leone di Montefeltro, Gaudenzio di Rimini e Geminiano di Modena, per evitare che la fede dei loro fedeli non soffrisse, accettarono la sfida del Toro e gli dissero: ora la mangi, ma poi morirai di una morte agonizzante.
Il secondo episodio si riferisce a un drago che in quel momento terrorizzava la zona tra Forlì e Forlimpopoli. Di comune accordo, i vescovi Mercuriale e Rufilo, affrontarono il drago e gli posero le loro stole sul collo cosicché in questo modo lo immobilizzarono e lo rinchiusero in un pozzo profondo, dove, secondo la tradizione, il giorno della festa di San Mercuriale trema e ritrema.
Mercuriale morì il 30 aprile, dopo aver esortato i suoi fedeli a rimanere saldi nella fede. Fu sepolto in un mausoleo e fu costruita una chiesa in suo onore.