Ricagno: “Enoturismo? È il futuro del territorio, ma solo se…”
Il commento del direttore dalla Cantina Cuvage e Andrea Costa di Marenco Vini sull'iniziativa 'Super i Colli'
ACQUI TERME – Lunedì 18, giorno di Pasquetta, lungo i percorsi collinari che da Acqui conducono fino a Strevi si è svolta la prima edizione di ‘Super i Colli’, il progetto realizzato dalle due amministrazione comunali confinanti – in collaborazione con il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, il Consorzio Tutela Brachetto d’Acqui docg, Confcommercio e Confesercenti – che ha l’obiettivo di valorizzare le bellezze naturalistiche del territorio e promuovere le aziende agricole e vitivinicole locali. Un esempio del cosiddetto ‘enoturismo’, che pone al centro dell’attenzione il vino e i suoi luoghi di produzione.
“Basta campanilismi”
«Da quello che ho potuto constatare – dichiara Stefano Ricagno, direttore della Cantina Cuvage e vice presidente del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg – la manifestazione è stata molto partecipata. Si tratta di un’idea sicuramente valida che va ripetuta e migliorata. Questa è la direzione che dobbiamo seguire: l’enoturismo deve essere il futuro del Monferrato». Un futuro che, a detta di Ricagno, non può essere fatto di campanilismi e “orticelli ”: «Dobbiamo far sì che i consumatori conoscano e apprezzino Langhe, Roero e Monferrato nel loro insieme, questo deve essere il “mood”: comunicare un’idea di territorio molto più ampia. D’altronde proprio i territori dell’Acquese comprendono parte delle Langhe astigiane. Gli enti locali devono confrontarsi e promuovere l’enoturismo in quest’ottica d’insieme».
“I percorsi permanenti, un’ottima idea…”
Alla camminata hanno partecipato oltre 200 persone che lungo il percorso hanno potuto degustare alcuni dei vini più pregiati dell’Acquese. «Una manifestazione che sicuramente fa bene al territorio. La vera novità –sottolinea Andrea Costa, responsabile commerciale di Marenco Vini – è che da oggi sulle colline che collegano Acqui e Strevi abbiamo dei percorsi ben segnalati che i turisti potranno sfruttare in qualunque periodo dell’anno. Enoturismo per il futuro del territorio? Certo, a patto però che sia geografico e non politico. Non dobbiamo fermarci alla sola visione politica – aggiunge Costa – perché ciò che porta le persone nelle nostre zone è la denominazione. Questa mattina ho parlato con un piccolo distributore di Brisbane intenzionato ad acquistare i nostri vini, domani invece riceverò in cantina dei canadesi interessati al nostro Brachetto. Questo per dire che per attirare nuovi consumatori anche dall’estero i campanilismi politici non servono davvero più a nulla».