Fornaro: "Peste suina, bene le deroghe in Piemonte"
Il capogruppo di Leu alla Camera: "Si pone fine a una differenziazione con analoghe zone della Liguria"
Via libera a trekking, biking, pesca sportiva, attività agrosilvocolturali, monitoraggio ambientale e faunistico e controllo fauna
Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, stamattina la Giunta regionale ha approvato il provvedimento che rende nuovamente possibile svolgere alcune attività outdoor nelle zone interessate dalla peste suina (zona di restrizione II), in deroga alle prescrizioni previste dalle ordinanze europee e nazionali, e nel rispetto di rigorose misure di sicurezza.
Fornaro: "Peste suina, bene le deroghe in Piemonte"
Il capogruppo di Leu alla Camera: "Si pone fine a una differenziazione con analoghe zone della Liguria"
Il vicepresidente della Giunta regionale e coordinatore delle attività di gestione dell’epidemia, e gli assessori alla Sanità, al Turismo e all’Agricoltura sottolineano come il provvedimento sia stato adottato in base all’evoluzione della situazione del contagio tra gli animali colpiti da questa patologia ed all’efficacia delle misure di contenimento adottate finora dalla Regione, in attesa che a livello centrale vengano erogati i ristori per le attività penalizzate.
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Le principali attività che caratterizzano i comuni compresi nella zona di restrizione riguardano l’outdoor, la vendita di prodotti tipici, i negozi di noleggio e vendita di mountain bike, il turismo delle “seconde case”, le attività legate alla raccolta dei prodotti del sottobosco, quelle agrosilvopastorali e di silvocoltura: tutte attività che in questo periodo sono state limitate con danni notevoli alla micro-economia delle aree interessate.
Con la delibera della Regione nello specifico possono essere svolte in deroga, nel rispetto delle misure di biosicurezza previste dal Ministero della Salute, le attività di trekking, biking, competizioni di pesca sportiva, attività agrosilvocolturali, monitoraggio ambientale e faunistico ed attività di controllo della fauna selvatica.
La delibera prevede che la vigilanza sul corretto svolgimento delle attività sia esercitata dalla Polizia provinciale, comunale, dal personale di vigilanza delle aree protette, dai Carabinieri (unità forestali, ambientali ed agroalimentari) e dall’Asl competente per territorio.
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Le deroghe, particolarmente attese dalla popolazione della zona, erano state anticipate informalmente ieri mattina nel corso di un incontro tra il vicepresidente della Regione, il commissario straordinario Ferrari, i tecnici degli assessorati alla sanità ed all’agricoltura, il presidente della Provincia di Alessandria e i sindaci della zona.
Tra i temi affrontati, il posizionamento delle reti di recinzione nelle zone a maggior rischio che inizierà nei prossimi giorni, per le quali la Regione ha anticipato la somma di 8 milioni di euro, non appena si sarà chiuso il bando di gara indetto da Scr, società di committenza regionale, e l’aggiornamento sulle misure finora adottate per il contenimento e l’eradicazione della malattia.
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Nel corso della riunione, il vicepresidente della Regione ha ribadito che è fondamentale accelerare i tempi per la posa delle reti di recinzione, attività che richiede la puntuale e costante collaborazione dei sindaci dei Comuni interessati, che sono stati convocati per un ulteriore incontro mercoledì 4 maggio ad Alessandria.