Il 29 aprile è la Giornata Internazionale della Danza
Ricorre oggi, 29 aprile, la Giornata Internazionale della Danza (International Dance Day) istituita nel 1982 dall’International Dance Council dell’UNESCO in occasione dell’anniversario della nascita di Jean-Georges Noverre, uno dei più grandi coreografi dell’epoca e fondatore del balletto moderno.
In occasione della giornata del 2022 l’apneista, danzatrice e regista francese Julie Gautier presenta una coreografia subacquea, eseguita a 5 metri di profondità nella piscina di acqua termale più profonda al mondo: la “Y-40 The Deep Joy”, a Montegrotto Terme (Padova). Il titolo del balletto è “Narciso”, simbolo di forza, autostima, sicurezza ma anche di vanità e incapacità d’amare.
In questa esibizione si può rimanere incantati da una danza in apnea a testa in giù e da volteggi sul bordo del tunnel che attraversa la piscina, con l’immagine della danzatrice riflessa in uno specchio. La coreografa e regista francese afferma che:
“La visibilità e la temperatura dell’acqua, ma anche l’architettura di Y-40 avevano già solleticato la mia creatività. Una sollecitazione che ha fatto il giro del mondo ai tempi del cortometraggio Ama Florian di ‘Behind the Mask’ mi ha chiesto di tornarci insieme per mescolare insieme le nostre idee. Così è nato Narciso, dalla sinergia di molteplici talenti. ‘Behind The Mask’ ha portato l’idea, Y-40 ha offerto il set e io ho ballato. Una visione ha guidato questo coro: come l’ego stia portando l’umanità ad affogare nella propria immagine. È tempo di affrontare il nostro destino, è tempo di tenerci per mano e svegliarci prima della fine”.
Ogni anno in occasione della celebrazione, come avviene per la Giornata mondiale del teatro, viene trasmesso un messaggio da parte di un personaggio rilevante nell’ambito della danza: quest’anno tocca a Kang Sue-jin, danzatrice e direttore Artistico del Korean National Ballet.
“La catastrofe del Covid-19 ha fermato la vita libera come noi la conoscevamo ed essere nel mezzo di questa tragedia ci fa ripensare al significato di «danza» e «danzatori». Nel lontano passato la danza era un mezzo primario di espressione e comunicazione attraverso i gesti, per poi diventare un’arte della performance che commuove gli animi e ispira il pubblico. È un’arte che vive nell’istante, difficile da riprodurre una volta che è stata compiuta perché viene creata dall’unione di corpo e anima. La danza è fatta di momenti effimeri, il che destina i danzatori a essere sempre in movimento. Nondimeno, il Covid-19 ha ristretto e persino bloccato l’arte della danza nella sua forma originaria.
Anche se la situazione sta migliorando, le performance di danza sono ancora soggette a molte restrizioni. Questo ci porta a serbare come una cosa preziosa i ricordi del tempo in cui la danza e i danzatori risplendevano come gemme, trasmettevano l’angoscia e l’ansia degli uomini, la volontà e la speranza per la vita e illuminavano il mondo.
Alla stessa maniera il balletto Giselle – ambientato nell’Europa medievale e andato in scena all’Opéra di Parigi il 28 Giugno del 1841 in un’epoca ancora scossa per l’epidemia – riportò uno straordinario successo narrando una storia d’amore che va oltre la morte. Da allora Giselle è stato eseguito in tutta Europa e nel mondo continuando a portare conforto e incoraggiamento ad un’umanità affranta dalla pandemia. Proprio in questo aspetto, mostrato per la prima volta in Giselle, io vedo il mirabile spirito della ballerina che cerca di sollevarsi al di là dei dolori del mondo.
Il pubblico, stanco per l’isolamento, è assetato di empatia e conforto da parte dei danzatori. Come danzatori, noi crediamo che il nostro battere d’ali dia speranza ai cuori di coloro che amano l’arte della danza e dia loro il coraggio di andare oltre la pandemia.
Sento già il mio cuore palpitare.”
Kang Sue-jin