Casale: giornata per le vittime d'amianto «Il dovere di ricordare»
Tutti gli eventi coordinati da Afeva, dal 24 aprile fino al 1 maggio, per celebrare la ricorrenza mondiale del 28…
Il riconoscimento consegnato pochi istanti fa al Castello di Casale
CASALE – Calogero Intermaggio, Stefania Divertito, Mario Corsato, Antonio Matteo, il comitato cittadino Fibronit di Bari, Lorenzo Enrico Gori, Alberto Prunetti, Emanuele Cavallaro, Silvana Mossano e Rete Scuole Inseme sono i vincitori del premio Eternot 2022. Il riconoscimento per l’impegno profuso nella lotta alla fibra killer è stato consegnato (ai 5 vincitori in presenza, gli altri erano collegati da remoto) proprio pochi istanti fa al Castello di Casale.
Casale: giornata per le vittime d'amianto «Il dovere di ricordare»
Tutti gli eventi coordinati da Afeva, dal 24 aprile fino al 1 maggio, per celebrare la ricorrenza mondiale del 28…
Il premio è una pianta di davidia involucrata proveniente dal monumento realizzato da Gea Casolaro al parco Eternot, simbolo di rinascita della città colpita dalla tragedia dell’Eternit, nell’ambito della mattinata di celebrazioni della Giornata mondiale delle vittime d’amianto.
Scuole Insieme è la rete che comprende tutte le scuole, di ogni ordine e grado, pubbliche e private, del territorio del Monferrato Casalese.
L’attenzione della rete di scuole si è concentrata sul problema dell’inquinamento da amianto e di come una collettività può reagire in modo civile, propositivo ed unito per ottenere la bonifica del territorio, giustizia per le vittime e necessità di una cura per il mesotelioma.
La rete, col supporto di Afeva, di altri Enti e di altre realtà associative, ha realizzato nel 2014 l’Aula Interattiva e Multimediale Amianto Asbesto, il coraggio di conoscere, il bisogno di andare oltre, diventando così l’esempio in Italia e nel mondo di un coinvolgimento eccezionale delle nuove generazioni in un cammino impegnativo e doloroso, ma molto importante.
È stata la prima in Italia, in quanto giornalista de La Stampa, , a sollevare, insieme con il marito Marco Giorcelli, direttore de Il Monferrato, il problema dell’amianto e della sua pericolosità. Silvana ha seguito il caso Eternit fin dagli Anni 80.
A lei si devono interviste puntuali e precise che scandiscono gli anni del processo, a lei si deve il libro Malapolvere, sulla tragedia dell’inquinamento d’amianto a Casale Monferrato, a lei si deve la cronaca dei fatti processuali e non, ma anche la riflessione filosofica, umana, sulla psicologia collettiva.
Ha dato e continua a dare un grandissimo contributo alla sensibilizzazione rispetto al tema della lotta all’amianto
Emanuele Cavallaro è Sindaco di Rubiera, Comune in provincia di Reggio Emilia, sede fino al 1992 di uno stabilimento Eternit, che ha pagato un pesante tributo all’amianto.
Il Comune di Rubiera ha partecipato alla battaglia legale a fianco delle famiglie del processo Eternit, che coinvolgeva anche i lavoratori dell’ex stabilimento, ha terminato la bonifica delle strutture pubbliche e ha dato un forte impulso alla bonifica delle strutture private, realizzando Il “Catasto Immobili Amianto Rubiera” (CIA).
Il Comune di Rubiera, senza far parte di un SIN e senza poter disporre di finanziamenti specifici, ha quindi saputo svolgere un’intensa e significativa opera di sensibilizzazione e di coinvolgimento della popolazione sul tema della lotta all’amianto riuscendo a bonificare 231.834 mq di coperture, pari all’81% del totale censito.
Alberto Prunetti è uno scrittore toscano, che ha creato storie legate alle tematiche sull’esposizione all’amianto. Suo padre, un operaio saldatore trasfertista, ha lavorato in quel settore, si è ammalato ed è morto per l’esposizione a questo materiale e alle altre sostanze cancerogene. Dalla sua storia è nato Amianto, una storia operaia, che ha conquistato l’attenzione di un pubblico vasto e sensibile a questi temi, oltre a numerosi e importanti premi e riconoscimenti. All’opera di cui parliamo sono seguiti 108 metri. The new working class hero, e Nel girone dei bestemmiatori. Una commedia operaia, una storia ironica e amara, dedicata ai lavori più duri, sullo sfondo di un inferno dantesco in cui il padre dello scrittore agisce da Virgilio, per condurlo nei vari gironi. Quest’ultima opera è esplicitamente dedicata a Casale Monferrato. La sua opera è tradotta o in corso di traduzione in francese, spagnolo, catalano, greco e inglese.
Il suo costante impegno civile lo ha portato a instaurare rapporti di amicizia forti e profondi con la comunità di Casale Monferrato, motivo per cui è sempre stato attivamente presente durante la lunga e tormentata vicenda del processo Eternit.
Giornalista, fotografo e regista è stato definito “il fotografo dell’amianto”, perché i suoi servizi e le sue opere hanno contribuito in maniera determinante a rompere quel tabù di silenzio che a Pistoia aleggiava intorno alla vicenda amianto alla Breda.
Grazie alla sua attività di inchiesta giornalistica durata oltre 20 anni ha portato alla pubblica attenzione i molti casi di malattie amianto-correlate che hanno colpito i lavoratori. Il suo lavoro è stato acquisito anche in processi giudiziari volti all’individuazione delle responsabilità e delle cause delle numerose morti per mesotelioma pleurico causato dall’amianto.
Oltreché alle inchieste giornalistiche, la voce degli esposti all’amianto della Breda è stata raccontata da Lorenzo Enrico Gori sia nello spettacolo teatrale (diventato successivamente anche lungometraggio) Lavorare da morire, rappresentato per la prima volta a Pistoia nel 2007, sia nella video-inchiesta Unsisapeanulla girata tra il 1996 e il 1997 e presentata pubblicamente nel 2002.
Il Comitato Cittadino Fibronit porta avanti da oltre 20 anni un percorso di attenzione al rischio amianto legato alla Fibronit, una fabbrica che per oltre 50 anni (1935-1985) ha prodotto manufatti in cementoamianto nello stabilimento di Bari di Via Caldarola, confinante con tre popolosi quartieri. Il sito di circa 14 ettari, dopo la dismissione, è rimasto per lunghi anni abbandonato ed ha continuato a liberare le sue micidiali fibre provenienti dai capannoni e dal materiale residuo della lavorazione che veniva stoccato direttamente nell’area occupata dalla fabbrica determinando una discarica di un’enorme quantità di amianto.
Il Comitato in questi lunghi anni ha portato avanti tre obiettivi: messa in sicurezza definitiva, dichiarazione di inedificabilità e riconversione a parco urbano e verde pubblico dell’intera area inquinata. Oggi gli obiettivi sono stati quasi tutti raggiunti.
Attraverso il coinvolgimento sistematico dei cittadini e delle associazioni, delle scuole, degli ordini professionali e delle Istituzioni insieme con la realizzazione di seminari, incontri, dibattiti, manifestazioni e concorsi di idee, ha contribuito efficacemente a trasformare un’area inquinata di grande valore edificatorio in area verde, a risarcimento di oltre 600 morti a causa dell’amianto, tra operai ignari e cittadini inermi.
Pensionato dal luglio del 2002, ha svolto la sua attività lavorativa alle Officine Grandi Riparazioni FS di Bologna negli anni della maggiore esposizione all’amianto.
Delegato sindacale, è stato assieme agli altri del Consiglio dei delegati, l’animatore della vertenza amianto iniziata nel 1979 e conclusasi con la messa in sicurezza dello stabilimento OGR Bologna. Ha partecipato a tutte le iniziative sindacali e sociali.
Ha testimoniato in decine di processi per l’amianto, mettendo a disposizione delle vittime dell’amianto la sua conoscenza meticolosa del processo lavorativo; ha partecipato alle varie udienze che si sono tenute presso il Tribunale penale di Bologna, ma anche quelle tenute a Reggio Emilia, a Casale Monferrato, ecc. per fare in modo che il processo fosse pubblico e che la voce delle vittime si alzasse alta e solidale.
Per primo si è posto il problema di proporre in Emilia Romagna la costituzione dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto.
Persona particolarmente generosa, sensibile e preparata, continua a fornire la sua attività volontaria allo sportello amianto di AfeVA ER e a consolidare con la sua presenza la rete che connette ex lavoratori, malati, familiari.
Da oltre vent’anni giornalista in campo ambientale e attualmente Capo ufficio stampa del Ministero della Transizione ecologica, Stefania Divertito con la sua inchiesta sull’uranio impoverito è stata premiata Cronista dell’anno dal presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi nel 2004 e ha ricevuto il Premio Pasolini nel 2013. Ha realizzato numerosissime inchieste sull’amianto e le problematiche da esso causate: il suo lavoro sulla fibra di amianto oltre che in articoli per i quotidiani, è confluito in diversi volumi come Amianto, storia di un serial killer e Una spiaggia troppo bianca. Nel 2017 ha prodotto e realizzato con il regista Luca Signorelli il docu-film Asbeschool, sulla pericolosa presenza dell’amianto negli Istituti scolastici italiani.
Sindaco di Cavagnolo (in Provincia di Torino) dal 1994 al 2011 e dal 2012 al 2017, sin dagli anni ‘80 si è impegnato e ha partecipato a fianco dei lavoratori nelle lotte operaie a difesa della salute in fabbrica (lo stabilimento Eternit (SACA) che produceva manufatti in cemento amianto) e nell’ambiente circostante.
Nel 1994 come Sindaco partecipò a un bando europeo per la bonifica del territorio ex Eternit e per costruire il palazzetto delle sport (modifica piano regolatore).
Negli anni 2004 e successivi ha partecipato a tutte le assemblee pubbliche promosse da AFeVA esindacato rivolte agli ex lavoratori e agli abitanti di Cavagnolo per promuovere la causa penale per disastro doloso contro l’imputato svizzero Stephan Schmidheiny.
Nei 2 gradi di giudizio presso il Tribunale di Torino, ha testimoniato come Sindaco del suo Comune.
Delegato sindacale di fabbrica Rsu della EPTA di Casale Monferrato, eletto dai lavoratori e dalle lavoratici ogni 3 anni dal 2004 ad oggi, come Rappresentante della Sicurezza interno Rsl si è sempre distinto per l’impegno, la costanza e la dedizione nelle politiche di sensibilizzazione della prevenzione e della tutela della salute dei propri colleghi di lavoro.
Negli ultimi anni di passaggio dalla “vecchia” proprietà alla nuova e attuale proprietà insieme con gli altri delegati ha mantenuto al centro delle politiche di contrattazione interna il tema delle condizioni lavorative degli operai e della loro salute, portando ad una complessiva diminuzione degli infortuni e delle malattie professionali.
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I vincitori sono stati valutati dal comitato organizzatore del premio, che è composto da alcuni membri fissi, il sindaco Federico Riboldi, il presidente di Afeva Giuliana Busto e dall’artista che ha curato il monumento Vivaio Eternot Gea Casolaro e da dieci componenti invitati annualmente e scelti tra i rappresentanti di istituzioni, operatori culturali, giornalisti, scrittori, ricercatori, medici e associazioni impegnati nella tutela dell’ambiente.
Quest’anno sono stati: Cinzia Cazzola (Dirigente Arpa Valutazioni ambientali – Centro regionale amianto ambientale), Fausto Chilò (Referente Amministrativo Fondazione Buzzi Unicem) Irma Dianziani (Professore Ordinario Università del Piemonte Orientale – Presidente Comitato Scientifico Ires Piemonte), Vittorio Giordano (Presidente Circolo Legambiente “Verdeblu” di Casale Monferrato), Antonio Maconi (Direttore Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione presso Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria), Federica Paglietti (Inail – Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici), Nicola Pondrano (già Presidente del Fondo Nazionale Vittime Amianto), Giorgio Schellino (Direzione Ambiente Regione Piemonte), Anna Sgheiz (Consigliere Provinciale di Alessandria) e Cecilia Strozzi (Assessore all’Ambiente Comune di Casale Monferrato).
«Finalmente quest’anno abbiamo potuto di nuovo consegnare il Premio Eternot – ha sottolineato l’assessore Cecilia Strozzi -, tornando così a dare un forte segnale a livello nazionale sull’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione sul tema dell’amianto e delle malattie ad esso correlate. Un grazie quindi va a tutti i premiati che, con il loro esempio, portano avanti quotidianamente la lotta alla fibra killer e un grazie ai membri della giuria, che hanno dato il proprio apporto affinché, dopo due anni, si tornasse all’individuazione dei vincitori».