ll Santo di oggi, 27 aprile, è San Simeone di Gerusalemme
Oggi, 27 aprile, la Chiesa celebra anche Santa Zita
Il Santo di oggi, 27 aprile, è San Simeone di Gerusalemme ma viene anche celebrata Santa Zita.
La vita di San Simeone di Gerusalemme
Simeone è una figura molto importante della Chiesa delle origini. E’ figlio di Cleopa, uno dei due compagni di Emmaus. Succede come vescovo di Gerusalemme a san Giacomo il Minore, martirizzato nell’anno 62. Secondo la tradizione viene giustiziato all’età di 120 anni quindi è stato vescovo sia prima che dopo la caduta di Gerusalemme. Secondo Eusebio, Simeone ha conosciuto personalmente e ascoltato la predicazione di Gesù.
La morte
Durante le persecuzioni ordinate dall’imperatore Traiano viene catturato, torturato a lungo e infine crocifisso. Nonostante l’età avanzata resiste e sopporta con grande coraggio i tormenti del martirio tanto da suscitare l’ammirazione del governatore della Giudea, Tiberio Claudio Attico. Reliquie di san Simeone sono presenti a Brindisi, Bologna e Bruxelles.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Santa Zita
È la patrona delle domestiche e delle zitelle. Nasce a Monsagrati (Lucca) nel 1218, da una famiglia molto povera. Viene mandata a servizio dai genitori già a 12 anni, presso una ricca famiglia lucchese, dove vi rimane fino alla morte, il 27 aprile 1278. Si dimostra da sempre molto generosa verso i bisognosi, ai quali dona alimenti, vestiario, addirittura il suo stipendio. Muore a 60 anni e i cittadini di Lucca che l’hanno tanto amata e stimata, la nominano subito patrona della città. Le sue spoglie sono conservate nella chiesa di San Frediano. Viene canonizzata nel 1696 da papa Innocenzo XII.
Beato Giacomo da Bitetto
Francescano e religioso, Giacomo nacque a Zara verso il 1400 e morì il 27 aprile 1490 nel convento di Bitetto nei pressi di Bari.
Ancora ragazzo, entrò nell’ordine francescano nel convento di San Francesco a Zara. Trascorse la vita, caratterizzata da un’esemplare diligenza e dalla preghiera della quale faceva uso nei lavori di ogni giorno, in numerosi conventi.
Gli atti di penitenza e di devozione, e una lunga preghiera, lo portavano spesso in uno stato di estasi. Già durante la sua vita Dio gli diede il dono della profezia e dei miracoli.
Già durante la vita, e ancora di più dopo la sua morte, il popolo di Dio lo considerò un santo, e spesso egli viene invocato nelle numerose preghiere.
La cappella, dove attualmente si trovano le sue spoglie mortali, fu costruita in suo onore. Nel 1770 il papa Clemente XI approvò la sua venerazione per tutto l’ordine francescano.