Poche le start-up «È un territorio che non si rinnova»
Nell’Alessandrino le piccole imprese, composte da giovani e orientate a innovazione e tecnologia, non sono molte. E chi ha un’idea la ‘esporta’
Per conoscere la vitalità di un territorio è utile conoscere il suo livello di innovazione, a partire dalle stesse imprese insediate. Un metro di giudizio lo dà il numero di start-up e brevetti. L’analisi è affidata a Giovanni Facco (Il Comunicatore Italiano): «Alessandria ha un saldo di imprese di +205, tra cessate e nuove, le start-up (imprese piccole, composte da giovani, molto orientate all’innovazione e alla tecnologia) rappresentano un importante indicatore di dinamicità e della capacità di integrare reti di imprese con centri di ricerca, università, pubblico e privato. In Italia (dati 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico) erano 11.899, di queste 2.045 (il 17%) operano nel settore manifatturiero. Il restante 74% nel terziario (produzione software, consulenza ITC, ricerca scientifica, servizi di informazione…). In minima parte nei settori agricoltura e turismo».
Lavoro e idee
Le start-up danno lavoro a circa 62mila unità, di cui 73% a titolo di soci e 27% come dipendenti. Il valore totale della produzione annuale è di 1,4 miliardi. Solo il 47% delle società sono in utile ma il tasso di sopravvivenza è dell’80%. La dimensione media è micro: tre addetti anche se il 56,3% delle start-up sono imprese a carattere individuale. Ce ne sono anche a controllo estero, quella a controllo estero: 1.196, lo 0,4%, ma assicurano l’8,4% dell’occupazione e il 19% del fatturato piemontese. Il Piemonte è in 6° posizione nazionale per start-up.
Alessandria non brilla
La provincia non è dinamica: «L’indice di densità delle star-up è basso: solo 43».
C’è una buona notizia: le imprese di Alessandria evidenziano una buona propensione all’acquisizione di licenze e brevetti, al fine dello sviluppo della loro produzione. Le aziende del genere sono il 9,3% e sono impegnate in progetti di innovazione, «un dato superiore alla media regionale». La percentuale di imprese la cui attività principale è svolta nei settori manifatturieri ad alta tecnologia e nei servizi ad alta intensità di conoscenza è del 27,0%, inferiore sia rispetto alla media delle province piemontesi (30,1%) che alla media del Paese (31,7%). Inoltre le imprese impegnate in progetti di innovazione del sistema produttivo e quelle che utilizzano piattaforme digitali sono ad Alessandria il 46,4%, leggermente inferiore ai dati regionali (49,3%) e nazionali (48%).